Falso dipendente Aler: la truffa delle case popolari

Truffa "a base" di casa popolare, quella messa in atto ben due volte in poco tempo nel quartiere Niguarda. Un uomo è in azione e la truffa risulta particolarmente odiosa proprio perché si fonda su un bisogno considerato primario: quello della casa, appunto. E' emblematico uno dei due casi in particolare, raccontato da Repubblica.

Il malfattore ha avvicinato un anziano all'interno dell'ospedale, lo ha portato a fidarsi di lui e a farsi raccontare la sua storia, la sua situazione. Si è finto un dipendente di Aler con tanto di biglietto da visita.

La vittima ha moglie e figlio entrambi con problemi di salute, e da un po' di tempo è in lista d'attesa per le case popolari. Per il truffatore è stato un attimo: ha fatto finta di effettuare una verifica et voilà, «la sua domanda è già stata accolta».

Così lo ha portato in un palazzo di viale Suzzani (con tanto di chiavi di cui era in possesso) e gli ha fatto firmare una specie di "contratto" con richiesta di 1.600 euro di anticipo. 

Quando poi la gestione delle case di proprietà comunale è passata da Aler a Mm, quest'ultima ha iniziato una ricognizione degli appartamenti per capire quali sono quelli sfitti, quali quelli occupati abusivamente e così via. E si è imbattuta nell'alloggio in cui, ormai da qualche mese, viveva l'anziano con la moglie e il figlio malati. Una famiglia che pensava di essere in regola, ma non lo era.

Naturalmente Mm ha compreso la situazione e, mentre indagano i vigili urbani insieme ai carabinieri, cercherà una soluzione ottimale. Sia per la famiglia di cui abbiamo raccontato la storia sia per una donna che, allo stesso modo, è stata truffata: questa volta per 2 mila euro.

Il consiglio di zona, con l'esponente del Pd Simona Fregoni, dichiara a Repubblica che occorre tenere presente che le assegnazioni non vengono fatte in questo modo, intercettando la gente per la strada, ma sempre e comunque da parte di dipendenti del comune preposti a farlo.