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Martedì, 16 Aprile 2024
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Bollate, bloccata la gang "terrore delle farmacie": 12 colpi in un mese

Sgominata dai carabinieri la banda "terrore delle farmacie" del Nordmilano: 12 colpi in poco più di un mese. 4 arresti, 3 uomini e una donna, di Cormano e Bollate. La donna urlava per rendere le minacce ai titolari più credibili

Al termine di indagini protrattesi per circa tre mesi, i carabinieri della Tenenza di Bollate sono riusciti ad individuare una pericolosa “batteria” di rapinatori, specializzata in colpi in danno di farmacie.

GLI ARRESTI - Quattro le persone finite in carcere, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. di Milano, il quale ha concordato pienamente con le risultanze investigative prodotte dai militari bollatesi. Si tratta di soggetti già con pregiudizi di polizia: C.M., 40enne di Cormano; L.G., 42enne, M.D., 45enne, e F.M., 34enne, unica donna, questi ultimi tre bollatesi.

I COLPI - I quattro come detto sono risultati autori di ben 12 rapine in farmacia, consumate dal 15 novembre al 30 dicembre 2010. Gli obiettivi colpiti sono stati le farmacie: “Comunale 3 e Comunale 4” di Cesano Maderno, “Nuova” di Severo”, “Pastorelli”di Castellana, “Santa Teresa” di Legnano, “Staurenghi” di Uboldo, “Comunale 3” di Desio, “Villani” di Cerro Maggiore, “Comunale 2” di Muggiò, “Comunale 1” di Cusano Milanino, “Scotti” di Bresso e “Lodoletti” di Marnate.

BOTTINO DI 10MILA EURO - Reati che fruttavano un bottino complessivo di circa 10mila euro. I soggetti colpivano in genere in coppie di due, parzialmente travisati con berrettini e sciarpe, a volte armati di taglierino, a volte limitandosi a minacciare, percuotere e spintonare i titolari degli esercizi.

LA DONNA URLAVA - Particolare la funzione dell’unica donna coinvolta: entrava nelle farmacie pochi minuti prima delle rapine, si fingeva quindi una cliente ed alla vista del complice iniziava ad urlare con l’obiettivo di amplificare l’effetto intimidatorio della condotta criminale. Salvo naturalmente allontanarsi successivamente in compagnia del complice medesimo. Fatale per i quattro è risultato il certosino lavoro di raccolta delle testimonianze, di elaborazione degli identikit, di analisi delle frequentazioni degli indiziati, di visione delle immagini di attigue telecamere a circuito chiuso, il tutto riscontrato dalle individuazioni fotografiche finali. Non si esclude che gli arrestati – già tradotti a San Vittore – possano essere autori di numerose ed ulteriori rapine.

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