Comune e Telecom ai ferri corti, colpa dell'antenna della discordia
Così l'amministrazione: «L'antenna non è attiva ed è stato richiesto a Telecom di non attivare le celle senza preavviso. Intendiamo tutelare i cittadini e soprattutto intendiamo far rispettare il nostro regolamento»
In merito all’installazione di un'antenna per la telefonia cellulare avvenuta lunedì 18 novembre in via Fratellanza, all'interno della proprietà Telecom Italia e di fronte alla Scuola media, l’amministrazione comunale interviene e sottolinea alcuni aspetti.
«Come i cittadini, abbiamo assistito con stupore al montaggio dell’antenna Telecom, installata dalla società di telecomunicazioni nonostante questa avesse ricevuto una diffida a proseguire i lavori».
E continua: «La diffida era stata inviata a Telecom in risposta alla richiesta di autorizzazione avanzata dalla società di telefonia nei mesi scorsi. Alla diffida non è stata mai data risposta da parte della società».
Prosegue: «Il regolamento comunale in materia stabilisce, infatti, il divieto di installare le antenne in una fascia di rispetto di almeno 50 metri per le zone sensibili come quella dove è stata posizionata l’antenna. Il nostro regolamento è più restrittivo rispetto alla Legge Regionale n.11/2001 che stabilisce solo il divieto di installazione all'interno delle pertinenze delle scuole».
Il comunicato termina: «L'antenna non è attiva ed è stato richiesto a Telecom di non attivare le celle senza preavviso. L’amministrazione intende tutelare i propri cittadini e soprattutto intende far rispettare il proprio regolamento, istituito a salvaguardia della salute degli utenti delle scuole. Per questo motivo si sta attivando per contrastare con ogni mezzo possibile l'installazione dell'antenna avvenuta nonostante la diffida».