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Fornace: il fururo dell'area Expo? Un "lifting di cemento"

Gli attivisti della Fornace hanno dichiarato di essere contrari alla realizzazione della cittadina dello sport sull'area dell'esposizione universale

Uno stadio e una città dello sport. Questo è quanto potrebbe sorgere sull’area Expo una volta smantellati i padiglioni dell’esposizione universale. Una idea che non piace al centro sociale Sos Fornace che definisce la probabile operazione come un “lifting di cemento”.

“L’ipotesi di realizzare un nuovo stadio nell'area Expo conferma che sono gli interessi economici dei soliti noti a muovere lo sviluppo urbanistico del nostro territorio e non i bisogni della popolazione”, tuonano gli attivisti del centro sociale in una nota diffusa agli organi di stampa.

Al momento non è stata presa ancora alcuna decisione. Tutto potrebbe cambiare da un giorno all’altro, ma trasformare gli orti dell’Expo in una città dello sport è una concreta ipotesi. ”Un bel lifting di cemento, nonostante nel giugno 2011 i cittadini milanesi in un referendum, hanno espresso la netta volontà  di mantenere l'area a verde pubblico. Insomma — proseguono gli attivisti rhodensi —, piuttosto che ridare dignità a quartieri garantendo la manutenzione di scuole, ospedali, case popolari e strade,  si pensa ad opere faraoniche grazie ad Expo 2015”.

Gli attivisti rhodensi annunciano battaglia e il prossimo 30 novembre, quando a Milano ci sarà la manifestazione regionale per il diritto all’abitare, scenderanno in piazza per ribadire che “l’unica grande opera che ci interessa —concludono — è casa e reddito per tutti”. 

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