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Manzi (Sos racket) lascia: "Non ce la faccio più, ho paura"

Frediano Manzi, presidente di un sodalizio contro racket e usura, ha deciso di abbandonare: "Non mi sento più tutelato e diversi nostri dipendenti non vogliono più lavorare per noi"

Si arrende Frediano Manzi, presidente di Sos Racket e usura, associazione impegnata contro la criminalità organizzata che - da sola - ha dato il via a più di una inchiesta della procura di Milano. Manzi, infatti, dice di essere stato lasciato solo e di aver dovuto chiudere due negozi parte della sua attività.

La dura decisione arriva dopo una serie di atti intimidatori e vandalismi contro le attività commerciali del presidente dell'associazione. Il furto più sensibile è quello avvenuto lo scorso 30 ottobre quando, durante una breve sosta ad un bar, alcuni malviventi hanno rubato dal furgone di Manzi alcune valigette che contenevano decine di documenti di estrema delicatezza alla attività della sua associazione.

Gli autori del furto sono stati individuati dai carabinieri della compagnia di Garbagnate Milanese, ma Manzi non si sente tutelato dalle forze dell'ordine: "Dopo telefonate di minaccia e pedinamenti, da 15 giorni non mi reco più presso la mia abitazione e le forze dell’ordine preposte alla mia tutela non hanno ritenuto sino ad ora chiedermi o telefonarmi per sapere dove fossi. Questa escalation di episodi ha messo in ginocchio le aziende della mia famiglia, e alcuni nostri dipendenti non vogliono più lavorare per noi".

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