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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tizzoni: «Riporterò i cinema a Rho»

Intervista a Marco Tizzoni, candidato sindaco per il centrodestra. La sua Rho dovrà dare più lavoro e opportunità di svago ai cittadini

È Marco Tizzoni il candidato a sindaco del centrodestra Rhodense. Tizzoni è nato nel 1968 e ha sempre vissuto a Rho. Infanzia, adolescenza e attività lavorativa, nel negozio di elettrodomestici di famiglia. Ha iniziato a fare politica nel 2002 quando è stato eletto consigliere di minoranza tra le fila di Forza Italia. Terminata l'esperienza da consigliere, nel 2007, è stato assessore alle attività produttive per la giunta Zucchetti, la stessa che ha aiutato a far cadere nel gennaio 2011 al termine di una serie di dissidi interni. Alle elezioni del 2011 dopo un accordo al ballottaggio con il Carroccio è stato nominato consigliere comunale per la lista civica «Gente di Rho» da lui creata. Salito all'onore della cronaca italiana nel 2012 per «aver rifiutato i voti della 'ndrangheta» durante la tornata elettorale, è stato eletto consigliere regionale nel 2013 con la lista Maroni Presidente. Nel 2016 è riuscito a mettere un punto fermo alla «diaspora» del centrodestra. Si presenta alle urne con il sostegno di Gente di Rho, Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia, e la lista civica Rho Popolare

Come dovrà cambiare Rho nei prossimi cinque anni?

Bisognerà lavorare tanto con una giunta esperta e che sia sul pezzo. Tra i tanti punti bisogna partire dal lavoro e dalle attività produttive, non per niente in lista abbiamo diversi imprenditori. Bisogna aiutare le imprese che ci sono sul territori e soprattutto portarne di nuove. Rho è tra i comuni che hanno la fiscalità più alta per le attività produttive, questo non va bene. Dobbiamo essere più appetibili degli altri comuni: dobbiamo abbassare le tasse comunali, perderemo qualcosa nell'immediato, ma con questa scelta guadagneremo in futuro anche perché riusciremo a portare più imprese e creeremo occupazione. Questa giunta non ne ha mai parlato, ma a Rho il problema dell'occupazione è gigantesco. Tra cinque anni spero che ci sarà un tasso di disoccupati inferiore a quello attuale.

I punti del tuo programma elettorale

- Più lavoro
- Più sicurezza
- Più vita sociale
- Una miglior viabilità 

In cosa ha fallito l'amministrazione Romano in questi cinque anni?

Dipende da che punto di vista lo guardiamo. Secondo me non è un fallimento. Romano, però, ha dimostrato di non portare la città a un cambio. In questo momento tutti i comuni sono in difficoltà. Ma i comuni che si salvano hanno dei sindaci competenti che azzardano e rischiano. Ciò non è stato fatto dall'amministrazione uscente. Romano in cinque anni ha fatto normale amministrazione, anche grazie ai trasferimenti arrivati grazie a Expo e alla Fiera. Tutti i cittadini che incontro hanno la sensazione che la città sia peggiorata. Hanno fatto il minimo indispensabile, e per fare quello che hanno fatto allora era meglio che ci fosse stato un commissario o un prefetto. Romano non è entrato nelle dinamiche sociali e politiche della città. Non c'è un senso di appartenenza, i giovani se ne vanno e nessuno si sta ponendo alcuna domanda. Bisogna mettere in campo delle azioni sinergiche anche con commercianti e i gestori di locali. Una piccola cosa? Abolire la Tosap (tassa occupazione suolo pubblico, ndr) in modo che i bar possano mettere i tavolini in strada o in piazza. Una piccola cosa, che però può aiutare a dare un volto diverso al centro. 

Quali opere pubbliche urgenti necessità Rho?

e ne sono tante, prima tra tutte la scuola Marconi. Noi abbiamo in mente di spostare tutti gli uffici comunali all'interno dell'ex scuola e rimettera a disposizione dei cittadini il palazzo comunale. Poi il rifacimento della piazza Visconti, l'idea è quella di fare una grande piazza verde. Per fare questo abbiamo in mente di spostare i parcheggi nello spazio dietro al comune, nell'area in cui si fanno le feste, e liberare la piazza da quello che è diventata oggi: un parcheggio che fa perdere dignità al palazzo comunale e a quello che c'è attorno. Poi abbiamo intenzione di creare un palazzetto dello sport: la palestra del Molinello non è più adeguata alle esigenze della città. Poi la nostra grande scommessa è riportare i cinema a Rho. O meglio: cercheremo di mettere gli imprenditori nelle condizioni di farlo. Come? Lo vedremo. Un'idea potrebbe essere inserirli nel Rho-Center che se proseguisse su questa strada è destinato ad andare ancora più in crisi di quanto è ora. 

Post Expo: le vostre proposte

Siamo tutti focalizzati a portare qui il più grande campus universitario d'Italia. Un centro universitario moderno: il fiore all'occhiello di Milano, Lombardia, Italia e d'Europa, ma soprattutto di Rho. Per campus però non intendo costruzioni di residenze, perché quelle ci sono già: abbiamo hotel, bed&breakfast, appartamenti utilizzati dalle delegazioni di Expo. La nostra rete ricettizia può accogliere 15mila studenti. Lì vorremmo creare una Silicon Valley italiana, anche grazie alla presenza dello Human Technopole, alla Whirlpool e Ibm. Poi quella parte di città dovrà avere un contatto diretto con Rho. Bisognerà lavorare affinché le persone che ci lavoreranno vivranno anche la città di Rho. Tuttavia per fare questo la nostra città deve essere più attrattiva. 

Rho è una città dormitorio?

Parecchio. Non lo dico io, lo dicono i rhodensi. Se fermassi 100 persone per strada 90 direbbero che a Rho non c'è niente. Servono più eventi e di maggior caratura. Le piccole manifestazioni vanno bene e ci devono sempre essere, ma bisogna creare degli eventi di levatura regionale. Altro problema è la Ztl: a Rho — per come è fatta — non funziona e sta mettendo in crisi tutti i commercianti e anche i prezzi della sosta a pagamento non sono idonei alla città e scoraggiano chi vuole venire a vedere i nostri negozi. Questa situazione ci mette a rischio, soprattutto con l'apertura del nuovo grande centro commerciale di Arese. 

Al ballottaggio cercherete  di fare delle alleanze?

Non abbiamo ancora valutato il caso. Le uniche forze politiche a cui potremmo chiedere aiuto sono le liste civiche. Vedremo il da farsi. Ovviamente nutro la speranza che si chiuda la partita il 5 giugno. Da quello che mi pare di capire alcune civiche si stanno contrapponendo a noi con livelli di dibattito molto bassi. Credo che qualche lista civica non avrà la porta aperta. Non escludo che la coalizione si ripresenti identica al primo turno.

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