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Intercettazioni operazione Metastasi, spunta fuori il nome di Addisi. Lui: "Non c'entro nulla"

Il consigliere comunale rhodense del Pd era stato contattato nel 2011 da Ernesto Palermo, arrestato durante l'operazione Metastasi, per la elezioni comunali di Milano

Luigi Addisi è di nuovo al centro della bufera. Il nome del consigliere comunale rhodense, eletto nel 2011 tra le fila del Partito Democratico, è uno di quelli trascritti nelle intercettazioni dell'ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Metastasi che la scorsa settimana ha portato in manette diversi esponenti della ‘ndrangheta lombarda e lecchese. 

Una telefonata. Il nome di Addisi viene fuori in seguito ad una intercettazione telefonica. Era il 27 aprile del 2011 quando Ernesto Palermo, consigliere comunale lecchese arrestato la scorsa settimana durante l’operazione Metastasi, in compagnia di Silvia G., chiamò Addisi per chiedergli un favore «personale». «Ascoltami, me la dai una mano su Milano? Personale, Alle elezioni», chiede Palermo. «Perché ti sei candidato da qualche parte?», risponde Addisi. «Tu me la dai una mano personale? serve a me per una persona». «Va bene», risponde Addisi. «Me la dai? ci posso contare?», incalza Palermo. «Va bene, va bene» lo rassicura Addisi. «Ti dico pure chi è , la Mariolina Maioli ​[f.c. G. Silvia lo corregge dicendo "Moioli"]. MOIOLI. [f.c. GHEZZI Silvia dice "Tutti dicono Maioli!"].. Hai capito chi è? la conosci?». «Va beh, non la posso vedere però va bene» conclude Addisi. 

Non è la prima volta che il nome di Addisi compare in alcune intercettazioni. Nel 2012, nell’ambito dell’operazione Grillo Parlante (la stessa che fece scattare le manette per l’ex assessore regionale Zambetti), il nome di Addisi fu citato durante una conversazione tra Marco Scalambra e Eugenio Costantino — anch’essi arrestati durante la medesima operazione –. In quel caso Addisi fu citato durante un discorso tra i due:  «Una domanda veloce che mi sono… (ndr: dimenticato). Ascolta: come è il candidato lì di… come si chiama? di Rho?», Scalambra risponde: «Tizzoni». Costantino allora chiese al suo interlocutore se nella stessa lista nella quale risultava candidato Tizzoni figurasse anche tale Addisi Luigi. Scalambra replicò che non sapeva e si riservava di dargli risposta l'indomani. 

Il centro sociale Fornace vuole fare chiarezza. Nelle scorse ore gli attivisti di via Moscova hanno pubblicato l’intercettazione telefonica in cui compare il nome di Addisi chiedendo, al Partito Democratico e al sindaco di Rho, spiegazioni per tutto quello che è accaduto. Il primo cittadino di Rho, interpellato da MilanoToday, ha riferito: «È il giudice ad aver riconosciuto l'assoluta regolarità delle elezioni di Rho. Nessuna lobby si è inserita nella campagna elettorale del 2011. La nuova vicenda — ha aggiunto Romano — non riguarda la città di Rho e chi volutamente continua a sostenere pubblicamente e sulla stampa il contrario dovrà risponderne in tribunale».

Addisi contattato telefonicamente da MilanoToday ha riferito: «Tutto pensavo che fosse tranne che un delinquente. Si capisce lontano un miglio — prosegue — che c’era qualcuno che stava ascoltando la telefonata, io ho detto di sì per fargli fare colpo sull’altra persona che era in sua compagnia». 

«Non ho mai procacciato un voto per la Moioli – risponde Addisi alla domanda "Dopo questa chiamata si è mosso per cercare voti per il Pdl milanese?" —. Piuttosto mi sarei sputato in faccia da solo». Quanto alla parentela con il clan dei Mancuso tramite sua moglie Addisi precisa: «Io di cognome faccio Addisi, non Mancuso. Ho sposato una donna bellissima e rispondo dell’onestà mia e della mia famiglia. I parenti acquisiti — rimarca come nel 2012 — non sono miei parenti e non li voglio nella mia famiglia».

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