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Morto nel Milanese l'attivista Damiano Zorzo

Il trentenne è stato trovato senza vita nella sua casa. Probabilmente a stroncarlo è stato un malore

È morto improvvisamente Damiano Zorzo, attivista per i diritti dei lavoratori e militante del sindacato Sì Cobas del Rhodense. Damiano, conosciuto a tutti come "Gnappo", è stato trovato senza vita all'interno della sua abitazione di Arluno nella mattina di venerdì 3 dicembre, ogni tentativo di soccorso è stato inutile.

Damiano non era solo un attivista, era un trascinatore di folle che ha dedicato la sua vita agli ultimi. Un idealista. Un uomo da spogliatoio. Uno che faceva gruppo per davvero. In breve: una bella persona. Il nomignolo "Gnappo" lo aveva conquistato sul campo quando era ancora adolescente all'oratorio di Garbatola (Nerviano). Erano i primissimi anni Duemila e su Italia Uno, nel pomeriggio, veniva  trasmesso Mai dire Maik, programma della Gialappa's, e tra i protagonisti c'era appunto il pupazzo Gnappo interpretato da Ugo Dighero. Gli amici iniziarono a chiamarlo proprio come il personaggio per la sua folta chioma rossa. Un soprannome che non gli si è mai scollato di dosso.

Insieme agli amici di sempre creò Collettivo Oltre il Ponte cui seguì la Corte Popolare; una realtà che, tra il 2009 e il 2010, diede vita alla prima occupazione di uno spazio dismesso a Nerviano, l'area ex Ipi System. La Corte Popolare era un centro sociale di provincia. Uno spazio in cui i ragazzi si trovavano a fare i compiti, c'erano corsi di fotografia, di informatica e di spettacolo. Uno spazio di aggregazione vero in cui incontrarsi. Illegale, certo, ma dannatamente bello. L'obiettivo della Corte Popolare era uno solo: strappare al degrado un'area abbandonata e farla rinascere con progetti dal basso. Tutto terminò con lo sgombero nei primi mesi del 2010.

A fine estate del 2011, proprio dalle ceneri della Corte Popolare e da altre realtà antagoniste del Nord-Ovest di Milano, Damiano creò il collettivo La Sciloria. L'obiettivo? Uno solo: dare voce a chi non ne ha.

Lotta di classe ma anche musica, Gnappo aveva una passione smisurata per le canzoni popolari. Insieme a qualche amico, in una sera di fine estate del 2009, aveva fondato i "Ciapa no" una "Folk band" che eseguiva solo canzoni popolari milanesi e di lotta.

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