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«Avete sconfinato». Lucciole pestate a sangue e rapinate, 2 arresti

I carabinieri di Rho arrestano due protettori che avrebbero pestato alcune prostitute "colpevoli" di sconfinare nelle aree da loro controllate. Per loro - un romeno e un novatese - anche l'accusa di sequestro di persona

Al termine di indagini protrattesi per circa un due mesi, i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Rho hanno tratto in arresto due soggetti responsabili di sfruttamento della prostituzione, lesioni, sequestro di persona e rapina. Si tratta di B.P., 58enne novatese, libero professionista, e di P.M., 30enne romeno, da tempo residente a Bollate. 

I soggetti, risultati gravitare nello sfruttamento della prostituzione, sarebbero intervenuti con violenza nei confronti di quelle “lucciole” che a loro dire “sconfinavano” indebitamente in zone da loro controllate. Due gli episodi accertati con sicurezza dagli investigatori, risalenti al 13 aprile ed al 5 maggio scorsi. Gli autori dei reati avevano caricato “a forza”, a bordo della Citroen C3, condotta dall’italiano, con il quale erano soliti spostarsi per “controllare” il loro territorio, due prostitute romene di 24 anni, portandole in una periferia appartata al confine tra Rho e Milano, picchiandole con un bastone, rapinandole dei circa 500 euro incassati e scaraventandole quindi in strada sotto minaccia di minaccia di morte.

Le donne venivano quindi obbligate a lasciare la zona di via De Gasperi, sotto la diretta gestione dei due arrestati. Le indagini che da tempo i carabinieri rhodensi conducono sullo sfruttamento della prostituzione consentivano di far emergere le aggressioni. Conquistata quindi la fiducia delle due “lucciole”, i militari ne ottenevano una precisa denuncia, a cui i successivi identikit e le individuazioni fotografiche fornivano puntuale riscontro. Anche il gip di Milano concordava con gli esiti investigativi, emettendo misure di custodia cautelare in carcere, eseguite nella mattinata odierna. I due arresti – l’italiano ed il romeno sono già stati tradotti nel carcere di San Vittore – forniranno inoltre spunti per dettagliare ulteriormente le direttrici e le ripartizioni territoriali della prostituzione nel rhodense. Pesanti le accuse di cui dovranno rispondere: sequestro di persona, lesioni, rapina e sfruttamento della prostituzione.

B.P., UNO DEGLI ACCUSATI, ASSOLTO CON FORMULA PIENA DA TUTTE LE ACCUSE

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