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Novate, tenta di uccidere il marito albanese: arrestata una milanese

Il corpo dell'uomo ferito era stato abbandonato davanti al pronto soccorso. Immediate le indagini dei carabinieri che hanno portato al fermo della moglie che ha agito esasperata dalle continue violenze

Ha tentato di uccidere il marito esasperata dalle continue violenze. Così una 33enne milanese nella serata di sabato ha deciso di eliminare il problema a colpi di pistola. Quattro i colpi esplosi nei confronti del suo consorte, un 37enne albanese, che successivamente è stato abbandonato davanti al pronto soccorso di Bollate.

Da qui sono partite le indagini dei carabinieri di Rho diretti da Luca Necci che nel giro di 72 ore sono riusciti a risolvere il caso. Le parole pronunciate a fatica e "rubate" al ferito sul lettino del pronto soccorso, poi risultate essere un depistaggio, portavano i militari alla rotonda di Baranzate, ma le testimonianze ed i rilievi non confermavano le indicazioni.

Immediate scattavano le indagini degli inquirenti, finalizzate "in prims" ad individuare il luogo della sparatoria. Prima fra tutte è stata ispezionata casa del ferito, in via Vialba a Novate Milanese. Le prime testimonianze raccolte raccontavano di un acceso diverbio tra la vittima e la moglie, 33enne milanese, l'ultimo di una lunga serie.

Ma la moglie si rendeva di fatto irreperibile, irrintracciabile sia nel domicilio dei genitori che nel panificio gestito con il marito. I rilievi scientifici consentivano di recuperare un bossolo nell'androne dell'appartamento di Novate, altro elemento che suffragava la lite domestica.

Dopo l'autorizzazione della procura, sfondata la portata i carabinieri hanno trovato altri due bossoli. I genitori convincevano quindi la donna a presentarsi dai Carabinieri, davanti ai quali, messa alle strette, rendeva confessione. Dichiarazioni che tuttavia non convincevano a pieno gli inquirenti, atteso che l'autrice del reato non forniva indicazioni utili inerenti il possesso ed il recupero dell'arma e la presenza di eventuali complici e/o favoreggiatori.

Chiaro invece il movente: la donna era esasperata dalle continue violenze del marito, spesso ubriaco, consumate il più delle volte davanti alla figlia di 8 anni. Il litigio di sabato sera ha fatto scattare il raptus. Così presa la pistola del marito gli ha sparato alle spalle. Prima in casa e poi nella tromba delle scale, mentre l'uomo tentava una disperata fuga. La donna si trova ora in stato di fermo nel carcere di San Vittore.

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