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Perseguita una donna e il figlio: arrestato

Una volta ha picchiato la donna, un'altra volta un uomo che pensava avesse una relazione con lei

Uno stalker è stato arrestato a Rho nella prima mattinata di venerdì 6 maggio. Si tratta di un 35enne albanese, K.D., pregiudicato per rapina, reati contro la persona e detenzione illegale di armi. L'uomo aveva ripreso ad importunare una 32enne della Romania e il figlio di questa, che ha ora 12 anni. Il primo episodio risale a ben cinque anni fa: in seguito ad una denuncia, l'albanese aveva smesso di perseguitare la donna, per poi ricominciare ad aprile 2016.

Almeno tre gli episodi acclarati. L'ultimo proprio venerdì mattina, intorno alle sette e mezza, quando la 32enne ha aperto le persiane di casa e si è resa conto che lo stalker si trovava ad attenderla in strada. La donna ha chiamato la polizia e, spaventatissima, è stata accompagnata dagli agenti al commissariato per formalizzare una denuncia.

Nel frattempo gli agenti si erano messi alla ricerca dello stalker, che era sparito dalla circolazione. L'hanno trovato in un bar di corso Garibaldi, sempre a Rho, e l'hanno messo in manette dopo un breve inseguimento a piedi. Ora si trova a San Vittore e risponde di atti persecutori.

Risale, come detto, ad aprile 2016 il "ritorno" delle azioni persecutorie dell'uomo, dopo una lunga pausa. In quella occasione, si è presentato nel quartiere in cui vive la donna, trovandola in compagnia di un altro. Ha iniziato a picchiare il "rivale", o perlomeno quello che lui considera tale, e poi ha inseguito la donna mentre scappava in casa. Non contento, ha sferrato calci alla porta e poi si è allontanato.

Il giorno successivo, alle otto di mattina, si è "appostato" sulla strada e ha intercettato la 32enne mentre rientrava dopo avere accompagnato il figlio a scuola. L'ha picchiata e le ha preso il cellulare. In quella occasione la 32enne ha dovuto farsi medicare al pronto soccorso: i medici le hanno dato una prognosi di dieci giorni.

La sera del 5 maggio, poi, la donna - che si trovava fuori a cena col figlio e con un conoscente - ha ricevuto diverse telefonate anonime e poi vari messaggi via Whatsapp sempre da K.D.: una persecuzione in piena regola, tanto che in quell'occasione il figlio ha preso una forchetta e ha tracciato la scritta "morte" su un tovagliolo.

Segno che, evidentemente, il piccolo risentiva ormai anche lui dell'oppressione provocata dal malvivente. E il bambino non ha poi dormito per tutta la notte, finché la mattina successiva, venerdì 6 maggio, la donna non ha visto nuovamente lo stalker sotto casa. A quel punto non ha più resistito e ha chiesto aiuto alla polizia.

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