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I beni confiscati alla mafia di Rozzano saranno assegnati tramite un regolamento

La cittadina del Milanese si dota di un regolamento ad hoc

Ventidue articoli per dettagliare obblighi, competenze e procedure che garantiscano il più corretto utilizzo degli immobili sottratti dalla magistratura al patrimonio di chi si è macchiato di crimini di mafia, perché siano restituiti alla città. Il Comune di Rozzano si dota di un regolamento sui beni confiscati, strumento per continuare a promuovere la legalità e la sicurezza, e per restituire alla collettività beni appartenuti alla categoria più pericolosa di autori di reato, quelli organizzati contro la stessa comunità.

"Siamo orgogliosi di aver confermato ancora una volta la centralità del contrasto all’illegalità tra le scelte di questa amministrazione", ha sottolineato il sindaco Giovanni Ferretti. Il documento è stato elaborato in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) in un percorso supervisionato dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). "Uno strumento innovativo per aumentare servizi ed opportunità all’insegna della legalità e della partecipazione", ha confermato Cristina Perazzolo, vice sindaco e assessore alla sicurezza e alle politiche sociali.

Il regolamento consente di valorizzare gli immobili come la villetta di via Molise 5, già confiscati alla mafia e acquisiti ad usi istituzionali e sociali. Facilita inoltre l’assegnazione di ulteriori beni che potranno rispondere a nuovi bisogni, per farne luoghi simbolo del bene comune, spazi di socialità, servizi per i cittadini più vulnerabili e bisognosi dell’attenzione e della cura delle Istituzioni e della collettività.

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