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Il Comune in campo contro la corruzione

Il Piano Triennale di Prevenzione, approvato a fine gennaio, è pronto: individuati gli ambiti più a rischio e pianificati percorsi di formazione del personale

Il Comune di San Donato in linea con la normativa nazionale in tema di prevenzione e repressione dell’illegalità nella pubblica amministrazione ha avviato un circolo virtuoso per ribadire che la Legalità è una delle principali linee guida alla base della propria attività di governo e guida della città.

Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, approvato dalla Giunta a fine gennaio e reso pienamente operativo in queste ore, rappresenta un percorso già avviato. Le sue basi portanti consistono nella scelta delle figure professionali dell’Ente incaricate del controllo e coordinamento della sua attuazione, nell’individuazione delle attività a rischio e nella definizione di misure di contrasto strutturate su diversi livelli (organizzativo, comportamentale e trasversale alla macchina comunale).

Il responsabile dell’operatività del sistema di prevenzione e repressione della corruzione è il Segretario Generale Antonio Volpe. Coadiuvato dal Comitato di Direzione dell’Ente e da un nucleo operativo avvierà un programma di formazione rivolto a quelle figure cardine della struttura amministrativa del Comune che sono risultate, in base a una serie di valutazioni, maggiormente esposte al rischio corruzione. Le dinamiche più “sensibili” a interventi corruttivi sono state individuate, nella prima fase, in tre ambiti: nei processi di assunzione del personale, nell’affidamento dei lavori e delle forniture e nella concessione di autorizzazioni amministrative (prive o meno di effetti economici). I dipendenti delle aree interessate saranno chiamati a concorrere alla definizione delle misure di prevenzione del rischio corruttivo e a formulare eventuali proposte concrete in tal senso.

«Nel dare attuazione alla normativa nazionale – dichiara il sindaco Andrea Checchi – ci siamo spinti oltre, perché per noi la Legalità non rappresenta un adempimento ma un valore e una base d’azione imprescindibile. Come i dipendenti dell’Ente, che ci hanno garantito grande collaborazione, anche i cittadini devono svolgere il ruolo di custodi della Legalità, in quanto spesso la corruzione è un “male strisciante” difficile da individuare. Tutti insieme dobbiamo ribadire che la corruzione a San Donato non è e non sarà tollerata, trasformando – ognuno in base alle proprie possibilità, competenze e conoscenze – le parole in atti concreti».

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