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“Genia Affarire”: un buco da sessanta milioni di euro

Tante verità, una commissione d'inchiesta ma ancora nessun responsabile. Ecco la storia di un modello da esportare che in realtà sta facendo acqua

Tante verità e nessuna certezza "sull'affaire Genia", la municipalizzata sangiulianese che davanti alle telecamere della trasmissione di RaiTre Report era stata presentata come un modello in house da esportare in tutti i comuni italiani ma che dal 2009 è balzata alle cronache locali per un debito che ad oggi ammonta a 60 milioni di euro.


Genia infatti è la società con capitale pubblico che si occupa dei servizi alla cittadinanza, di concerto con l'Ente comunale. Cattiva gestione, sprechi e mancanza totale di controllo hanno portato quindi la società ad accumulare un debito che ora sarà quasi di certo sanato solo mettendo le mani al portafoglio dei cittadini. Ed ora è tempo di responsabilità.


La commissione d'inchiesta istituita qualche mese fa ha portato alla luce i tanti errori commessi, che vanno dalla gestione, al commerciale, al controllo dei conti. Ma ancora i colpevoli di questo buco economico non sono stati indicati.


Le cronache locali hanno fatto molte ipotesi nel cercare le cause, quali, oltre agli sprechi di denaro pubblico, il presunto scambio di favori e di poltrone tra l'allora sindaco sangiulianese Marco Toni e l'allora presidente di Genia Roberto Fazioli, o l'accertata relazione sentimentale intercorsa in quegli anni tra Fazioli e una revisora dei conti di Genia, ossia tra "controllato" e "controllore", relazione che ha portato anche una cicogna tra i due.


"Tensioni finanziarie, difficoltà di organizzazione gestionale e sprechi come i 5/6 mila euro annuali per i panettoni a tutti i dipendenti, sono le principali cause di questo buco - ha affermato l'ex sindaco Marco Toni, il quale ha rigettato qualsiasi accusa in merito allo scambio di favori e ha definito la relazione incriminata tra Presidente e Revisore dei conti mero gossip. - La commissione ha però lavorato con un'unica prerogativa, ovvero trovare le responsabilità politiche e manageriali. Nessuno però è andato a vedere i grandi investimenti fatti: un dato trascurato è stato il triennio 2006-2008, in cui sono stati investiti ben 38 milioni di euro per la collettività".


In merito al presunto scambio di poltrone ( Fazioli a Genia e Toni nella realtà parallela a Genia, ossia Gaia a Bollate) lo stesso Toni afferma: "Non c'è nessuno scambio di poltrone. Il Sindaco di Bollate ha esportato il modello Genia, creando la sorella Gaia. Io ho solo collaborato alla fase di avvio, ma non sono mai stato iscritto nel libro paghe della società o del Comune di Bollate". Puntuale il commento del consigliere comunale di minoranza Biondino Corrado: "Posso dimostrare che Toni non faceva consulenza gratuitamente".

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