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San Giuliano Milanese

La comunità araba: “Il Crocifisso a scuola? Nessun problema”

La comunità araba di San Giuliano Milanese dice la sua sui crocefissi nelle aule scolastiche: “«La presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non ci crea alcun problema, non dovete certo rinunciarvi per noi musulmani”

La presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non ci crea alcun problema, non dovete certo rinunciarvi per noi musulmani». Le dichiarazioni giungono all’indomani della bocciatura a San Giuliano Milanese della mozione avanzata dalla Lega Nord, che voleva assicurare la presenza in tutte le strutture didattiche della città del simbolo religioso. A pronunciarle, il presidente dell’associazione araba Sabil, Mokhtar Shahat.

Secondo il capogruppo del Carroccio ed ex candidato sindaco, Stefano Dornetti, si trattava di un’iniziativa atta a promuovere sul territorio i valori cattolici e, soprattutto, di una misura da intraprendere in risposta alle direttive ministeriali, che delegano i comuni a vigilare affinché sia esposto il crocifisso. Ma in consiglio comunale la maggioranza di centrosinistra, capitanata dalla neo eletta sindaco Gina Greco (Pd), ha detto “no” alle richieste leghiste.

Su questa cornice, a sorpresa, sono piovute le parole di Shahat, che esprimono in modo inequivocabile la posizione della comunità araba sangiulianese. «È un tema che divide voi italiani. Noi non abbiamo chiesto che vengano tolti i crocifissi. È una diatriba tra laici e cattolici a cui noi siamo estranei».

Shahat si smarca così da una polemica che avrebbe assunto una connotazione politica ben al di sopra dell’ambito di discussione originario. Emblematiche in tal senso le dure accuse pronunciate dallo stesso Dornetti: «La sinistra rifiuta i valori di fratellanza e uguaglianza che il crocifisso rappresenta».

I toni, sembra suggerire Shahat, andrebbero raffreddati e riportati entro il tracciato del confronto interreligioso. A questo proposito, spinge sulla carta della tolleranza: «è fondamentale lavorare per la reciproca conoscenza», dice. E apre la sede di Sabil ai consiglieri comunali. Un segnale positivo da un’area, come quella di San Giuliano, in cui la questione immigrati rappresenta tutt’oggi un nervo scoperto.


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