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General Electric, arrivano le guardie armate di manganello. Fiom: «Una provocazione»

Il clima nello stabilimento di Sesto San Giovanni è sempre più teso dopo l'apertura della procedura di mobilità per 179 dipendenti

È sempre più teso il clima all'interno dello stabilimento General Electric (ex Alstom Power) di Sesto San Giovanni. Dopo le proteste in seguito alla decisione della società di aprire la procedura di mobilità per 179 dipendenti, i lavoratori nella giornata di martedì hanno scoperto che in aggiunta alla normale vigilanza in alcuni reparti e uffici circolavano guardie armate di manganello.

«Si tratta — si legge in una nota diffusa dalla Fiom-Cgil — dell’ennesima provocazione di una multinazionale che già da tempo si muove con arroganza e non accetta di discutere soluzioni alternative ai licenziamenti e alla chiusura dell’azienda, nonostante questa richiesta sia stata avanzata e sostenuta con forza anche dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo in sede di trattativa».

L'azienda ha annunciato di voler avviare le procedura di mobilità nei confronti dei dipendenti lo scorso mese di maggio, dopo un iniziale apertura ai tavoli del Ministero dello sviluppo economico che sembrava dovesse scongiurare il peggio. 

«Il nostro obiettivo — concludono i sindacati — è sempre stato e resta il mantenimento in attività e lo sviluppo dell’importante sito di Sesto San Giovanni: non abbiamo accettato e non accetteremo provocazioni».

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