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Convegno di CasaPound a Sesto, la Chiesa: "Sbagliato concedere lo spazio"

Il Decanato di Sesto San Giovanni prende posizione sul discusso convegno del movimento di estrema destra

I modi sono garbati ma il contenuto è durissimo. In vista di sabato 18 gennaio, anche la Chiesa di Sesto San Giovanni prende posizione contro il convegno sull'Europa organizzato da CasaPound in uno spazio concesso dal Comune, governato dal centrodestra, e lo fa con una lunga nota firmata dalla commissione cultura e dalla commissione evangelizzazione e pastorale del Decanato di Sesto.

Partendo dall'assunto che CasaPound definisce i suoi affiliati "fascisti del terzo millennio" e che realtà di ogni tipo, non solo legate all'Anpi o all'estrema sinistra ma anche all'associazionismo cattolico, avevano chiesto al sindaco sestese di non concedere lo spazio comunale, il Decanato definisce "divisiva e non condivisibile" la scelta di concederlo. 

Ma ormai lo spazio è stato dato. Di qui l'auspicio a che la giornata del 18 non abbia "ulteriori fratture nella città", garantendo "a tutti il diritto di manifestare pacificamente". Vien subito in mente la "telenovela" di piazza Resistenza, dove alla fine è stato confermato un presidio antifascista rimasto però nel dubbio fino a qualche giorno fa per l'inerzia dell'amministrazione comunale a concedere l'autorizzazione.

Ma il Decanato di Sesto entra nel merito del convegno per distanziarsene nettamente. "Sentiamo di dover proporreuna visione diversa dell'Unione Europea e dell'Europa", si legge nella nota ufficiale in cui viene citato uno stralcio del discorso di Mario Delpini, arcivescovo di Milano, per Sant'Ambrogio, che aveva parlato dell'Ue come "convivenza di popoli" che preferiscono "l'unione alla divisione, la collaborazione alla concorrenza, la pace alla guerra".

"Noi crediamo - spiega ancora il Decanato - a quella carità e giustizia che derivano dal Vangelo di Gesù e che si traducono in un impegno alla solidarietà, all’accoglienza, all’ascolto e al dialogo, alla partecipazione della vita di ogni persona, rispettandola nelle sue diversità e ricercando per tutti il bene possibile nella vita e nella società". E, sulla vicenda che ha accompagnato il convegno di CasaPound, "crediamo che il metodo del dialogo e del confronto per la costruzione del bene comune dovrebbe tornare a godere di maggiore stima anche nella
conduzione della nostra città".

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