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Sesto San Giovanni Sesto San Giovanni / Piazza Resistenza

Il comune sospende l'assistenza domiciliare a un disabile: «Operatori insultati e aggrediti»

È successo a Sesto San Giovanni. Il fatto era stato denunciato su un gruppo facebook

Da una parte un disabile malato sclerosi multipla molto aggressivo. Dall'altra il Municipio che ha deciso di interrompergli il servizio di assistenza domiciliare. In mezzo un post su facebook in cui è stata denunciata la storia, seguito dalla nota del comune di Sesto San Giovanni che chiarisce la vicenda.

Il fatto. Tutto è iniziato quando un cittadino di Sesto ha denunciato su un gruppo Facebook della città la situazione di un cittadino seguito dai servizi sociali a cui era stata sospesa la consegna quotidiana dei pasti. In calce alla denuncia si è accumulata una lunga sequela di commenti e reazioni a cui il municipio ha risposto con una nota.

Nel testo si legge che il servizio è stato sospeso  dopo ripetuti comportamenti aggressivi verbali e fisici. Non solo, non è la prima volta: «È il quarto provvedimento di sospensione relativo alla persona in questione», chiosa il comune. I precedenti episodi si eran risolti grazie alla mediazione di un amico del disabile. Ma la situazione è peggiorata rapidamente tanto che da diversi mesi «gli operatori che ogni giorno si recano nell’alloggio denunciano atteggiamenti verbali e fisici aggressivi, tali da rendere difficile garantire l’esecuzione stessa dei compiti da parte degli operatori». Lamentele verbali a cui sono seguite lettere al municipio.

La nota del Comune si chiude con queste parole: «L’amministrazione comunale, nel comunicare la sospensione, ha comunque invitato l’utente a presentare la richiesta per accedere alla misura B1 (un contributo riconosciuto dall’Ats alle persone affette da gravissime disabilità) rinnovando inoltre l’invito a recarsi dal suo medico curante per la compilazione della documentazione necessaria per valutare l’inserimento in una struttura residenziale per persone affette dalla sua patologia. L’assessore ai Servizi Sociali ha già convocato la famiglia dell’utente per cercare di risolvere per il meglio la situazione attraverso un impegno concreto e formale al mantenimento del corretto atteggiamento».

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