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Sesto San Giovanni Sesto San Giovanni / Via Carlo Marx

Tremila residenti e presto nessun medico di base. Il quartiere si ribella

Una dottoressa è morta, altri due sono sulla via del pensionamento. E l'Ats per ora dice di rivolgersi a medici di altre zone

Tremila abitanti ed un intero quartiere senza medico di base. Non siamo ancora a questo punto, ma il rischio è questo. Siamo a Cascina Gatti, quartiere di Sesto San Giovanni. Si inizia con una dottoressa da poco venuta a mancare: questo significa che i suoi pazienti dovranno, da subito, fare riferimento ad un altro professionista: in un'altra zona.

Qualcuno allora ha provato a cambiare medico, per restare nel proprio quartiere, ma all'Ats la risposta è stata netta: nessuno è disponibile ad accogliere nuovi pazienti. Infatti un altro dottore andrà in pensione a dicembre e un terzo tra circa un anno. 

Il quartiere è sul piede di guerra: i comitati dei cittadini definiscono irricevibile la proposta di Ats di rivolgersi a medici di altre zone e ricordano che, tra i residenti, ci sono anche anziani che hanno bisogno del medico di base molto spesso, anche più volte alla settimana, e non hanno la possibilità di prendere i mezzi pubblici per spostarsi.

Sara Valmaggi, consigliera regionale del Partito Democratico, ha annunciato che presenterà un ordine del giorno in Regione Lombardia e ricorda che, in tutta la regione, nel 2019 potrebbero mancare all'appello qualcosa come duecento medici per via dei pensionamenti, il che significa mettere in difficoltà 30 mila cittadini. Nell'ordine del giorno verà chiesto tra l'altro di ampliare l'accesso ai corsi di formazione in medicina generale e di mettere a disposizione sedi pubbliche per i medici che copriranno i posti vacanti.

E Giampaolo Pietra (Democratici e Progressisti di Sesto) ricorda che anche il quartiere Parpagliona ha recentemente subìto problemi legati ai medici di base. «Da anni - scrive in una nota - la politica della Regione è attenta e impegnata per la crescita della sanità privata a scapito del servizio pubblico con grave disagio in primo luogo per le fasce di popolazione che maggiormente necessitano della vicinanza e del funzionamento dei doverosi supporti medico sanitari».

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