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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Incidenti stradali

La vittima dell'incidente sul lago di Como è Luca Fusi, 22 anni

È l’ennesimo incidente in meno di una settimana sui laghi lombardi

Si chiamava Luca Fusi, aveva 22 anni, viveva con la famiglia a Guanzate ed era studente all'Università Bocconi di Milano. È lui la vittima del terribile incidente nautico avvenuto sul Lago di Como nello specchio d'acqua davanti a Villa Balbianello a Tremezzina, in località Lenno.

Il ragazzo si trovava su una barca insieme a due amici con i quali stava prendendo il sole quando sono stati letteralmente travolti da un motoscafo sul quale viaggiavano 11 giovani belgi. Alla guida del motoscafo c'era una ragazza che non avrebbe visto l'altra barca ferma in mezzo al lago. Sarebbe risultata negativa al test dell'etilometro.

Secondo quanto riferito dal comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli, ci sarebbero alcuni testimoni oculari. Da quanto si è appreso l'imbarcazione dei belgi avrebbe travolto e scavalcato la barca dei tre giovani amici uccidendo praticamente sul colpo Luca. I due amici invece non ha riportato gravi ferite ma sono comprensibilmente sotto choc e verrano ascoltati nei prossimi giorni. La Procura di Como ha aperto un'inchiesta.

Incidente Lago Como morto Luca Fusi (1)-2

L'incidente mortale sul lago di Como

"È l’ennesimo incidente in meno di una settimana dove le norme su sicurezza e velocità vengono sistematicamente disattese. Ora basta, ci vogliono più controlli e un provvedimento per introdurre l’omicidio nautico". A dirlo è Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca (confederazione che rappresenta le scuole nautiche italiane) dopo l’incidente sul Lago di Como in cui ha perso la vita il giovane Luca Fusi a causa delle ferite riportate dopo uno scontro tra il motoscafo su cui si trovava e un altro motoscafo, come riporta QuiComo.

"I controlli a mare e nei laghi non servono soltanto ai fini fiscali, come purtroppo accade spessissimo – afferma D’Angelo – I controlli servono anche per chi supera i limiti di velocità, che ricordiamo sono di dieci nodi entro un chilometro dalla costa, e comunque deve essere una navigazione non turbativa, come stabilito da una direttiva ministeriale del 2004 che puntualmente viene violata". D’Angelo punta il dito contro i controlli sulla velocità inesistenti e auspica che, oltre a più severi controlli nei periodi di luglio e agosto, torni nell’agenda politica “un provvedimento normativo sull’omicidio". "Dopo tra tragedia sul lago di Garda adesso tocca a quello di Como – conclude D’Angelo – Bisogna assolutamente prendere provvedimenti per una navigazione sicura".

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