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Scuole superiori 'chiuse', gli studenti del Volta protestano studiando sotto la Regione

"È uno splendido silenzio assordante", commenta il consigliere regionale di +Europa, Michele Usuelli

Armati di teli, asciugamani e tappetini per fare yoga, gli studenti del liceo Volta di Milano mercoledì mattina hanno dato vita a una protesta andando a studiare proprio sotto Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale che ha deciso di chiudere le scuole superiori imponendo la didattica online per tutte le lezioni.

"È uno splendido silenzio assordante", ha commentato su Facebook il consigliere regionale di +Europa, Michele Usuelli postando le foto che ritraggono qualche decina di ragazzi seduti per terra, distanziati l'uno dall'altro, con le mascherine e intenti a studiare con appunti, libri e tablet.

Scuole superiori 'chiuse' in Lombardia

Nonostante le molte critiche, il presidente della Lombardia, Attilio Fontana aveva tirato dritto sull'applicazione della didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori, come misura per contrastare l'epidemia di coronavirus. "Mi assumo personalmente la responsabilità della decisione", aveva dichiarato il governatore dopo l'ordinanza dello scorso mercoledì che oltre al coprifuoco e alla chiusura di centri commerciali e negozi nel week-end prevedeva anche le lezioni online per gli istituti superiori e professionali lombardi.

Era quindi rimasta inascoltata la richiesta dei sindaci delle 12 città capoluogo lombarde, che con Mauro Guerra, presidente regionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), avevano proposto di proseguire l'attività didattica, facendo solo il 50% delle lezioni a distanza. A protestare contro la decisione anche moltissimi insegnanti e studenti, nonché il primo cittadino di Milano Beppe Sala che aveva commentato: "Siamo totalmente contrari alla sola didattica distanza per le superiori. I ragazzi hanno il diritto di stare a scuola, con buon senso, perché un po' di alternanza ci sta, ma abbiamo appena riaperto e non si può richiudere adesso".

L'ordinanza regionale firmata martedì sera ha di fatto confermato la didattica solo a distanza per le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali di secondo grado: ad essere permesse in presenza sono esclusivamente quote di attività di laboratorio e le attività didattiche personalizzate per gli studenti con bisogni educativi speciali, individuate in stretta collaborazione con le famiglie. 

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