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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caos asili, il sindaco di Milano: "Stiamo lavorando sul problema, accoglieremo tutti"

Il primo cittadino di Milano è intervenuto sul tema nel pomeriggio di mercoledì

Sono circa 3mila i bimbi di Milano (già in graduatoria a febbraio) che rischiano di rimanere senza un posto all'asilo nido o alla scuola dell'infanzia. E il comune sta lavorando per cercare di mettere una pezza al problema. Sul caso è intervenuto il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala attraverso un videomessaggio su Facebook pubblicato nella giornata di mercoledì 22 luglio.

"Non sono tipo da fare promesse al vento, ma questa faccenda vi prometto che la risolveremo perché ci stiamo lavorando con estrema serietà, stiamo vedendo plesso scolastico per plesso scolastico come possiamo fare e sono convinto che potremo confermare di accogliere tutti e che io sarò felice di andare nei nidi e nelle scuole per l'infanzia, una per una, a settembre", ha detto il sindaco della metropoli lombarda.

"Sento molta preoccupazione più che comprensibile in città rispetto alla questione nidi e scuole per l'infanzia. Il Comune di Milano ad oggi non ha ancora confermato l'iscrizione a 3 mila bambini e bambine. È una questione che a me sta molto a cuore", ha dichiarato Sala. "Alcuni mi scrivono: 'lo sapevi da mesi perché ad oggi non riesci ancora a confermare l'iscrizione?' Ma non è così, noi abbiamo aspettato le linee guida del governo che ci dicessero come gestire il distanziamento e quando sono arrivate, la settimana scorsa, recitavano: 'relativamente alla numerosità del gruppo classe, trattandosi per caratteristiche evolutive e metodologie didattiche di un contesto dinamico, è opportuno prevedere un affollamento ulteriormente ridotto rispetto ai criteri applicati nel contesto di classe di origine superiore'".

Il sindaco, quindi, attacca: "Ma queste linee guida come mi aiutano a definire quanti bambini? Questo problema non ce l'ha solo Milano, ma tutti i sindaci delle grandi città. Siamo tutti in un enorme imbarazzo". Poi, ha aggiunto Sala, "il secondo elemento. In quegli spazi ci sono bambini e personale didattico. Questi ultimi sono lavoratori, che tornando a lavoro chiedono di essere protetti dal punto di vista del contagio, come tutti i lavoratori. Ho convocato i sindacati confederali per domattina, chiedendo un aiuto e chiedendo di accelerare assieme a me i tempi perché è evidente che chi sta nelle scuole è un lavoratore, ma è altrettanto evidente che i genitori dei bimbi che ad oggi non ancora iscritti sono a loro volta lavoratori".

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