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Coronavirus, l'Ats di Milano è preoccupata: "La fase del contenimento è inefficace"

"Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone"

La situazione sul fronte covid-19 a Milano preoccupa parecchio anche l'Ats che ha chiesto prudenza alle persone e alle amministrazioni. "Quello che vediamo è che il contagio circola più velocemente nelle zone che sono state meno colpite la volta scorsa, quando è intervenuto il lockdown. Milano era stata colpita marginalmente, invece questa volta la ripresa delle attività ha visto Milano e altre zone della Lombardia riprendere". A parlare è il direttore sanitario dell’Ats Milano Vittorio Demicheli a “Buongiorno” su Sky TG24.

"Quello che ci preoccupa - ha proseguito - è che non sappiamo esattamente in una grossa metropoli la velocità con cui il fenomeno si può verificare. Ieri (domenica, ndr) la nostra Ats ha lanciato un allarme e un invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa". 

Le nuove misure di contenimento 

Il contenimento, ricordiamolo, si è inasprito ulteriormente con un altro Dpcm firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Le principali novità del Dpcm 18 ottobre sono sostanzialmente tre: la prima è che alle 21 si potranno chiudere strade e piazze così da evitare assembramenti; la seconda sono gli orari flessibili per la scuola (che resta aperta); la terza sono i locali chiusi a mezzanotte e dalle 18 senza servizio ai tavoli.

L'altro appello ai cittadini da parte di Ats

A lanciare l'appello alla città e ai suoi abitanti era stato Walter Bergamaschi, direttore generale di Ats Milano Metropolitana. "Aumentano i ricoveri in terapia intensiva e sono in costante crescita anche i casi positivi. La situazione è critica in Lombardia, ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana. Occorre l’aiuto di tutti i cittadini per fermare la corsa del virus".

"Quello che più preoccupa è che nelle prossime ore il numero dei soggetti positivi possa ulteriormente incrementare e mettere sempre più sotto pressione gli ospedali. Cercheremo di rafforzare il rapporto con i medici di famiglia, che hanno un ruolo decisivo nel segnalare casi sospetti e sorvegliare i pazienti fragili. Oggi più che mai il loro ruolo può essere fondamentale, lavorando in rete con le Ats e seguendone le indicazioni", aveva concluso.

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