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Ascensore panoramico, cabaret e hotel di lusso: il makeover della Galleria di Milano

La Giunta comunale ha approvato le linee guida per la valorizzazione di parte del patrimonio comunale del complesso monumentale, che dovrebbe essere votato all'attività recettiva, turistica e d'intrattenimento

L'ex Albergo Cobianchi di via Silvio Pellico, primo diurno milanese sorto negli anni '20, e parte della Galleria Vittorio Emanuele trasformati in centro polifunzionale ed espositivo, con un teatro cabaret in stile 'vecchia Milano', lussuose camere d'hotel e un ascensore panoramico. La giunta comunale ha approvato le linee guida per la trasformazione e riqualificazione del patrimonio comunale del complesso monumentale, che verrà parzialmente concesso attraverso un bando pubblico.

L'ex diurno avrà affacci in Galleria e gli spazi non valorizzati come le cantine saranno trasformati in un teatro che verrà gestito dallo storico ristorante Savini, mentre le soffitte inutilizzate si convertiranno in camere di hotel di lusso. Il luogo, inoltre, verrà dotato di un nuovo desk per fornire informazioni turistiche e un ascensore panoramico consentirà la salita sulle terrazze per offrire una vista mozzafiato su piazza del Duomo.

La delibera con cui la giunta comunale ha definito il percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare è stato avviato dopo la raccolta, da parte dell’amministrazione, di alcune manifestazioni di interesse per spazi nel complesso monumentale, prevedendone il loro restauro e la restituzione ad un utilizzo pubblico.

“Intendiamo procedere nel percorso di valorizzazione economica della Galleria e abbiamo individuato alcune unità vuote da tempo e da riportare all’utilizzo per il completo rilancio del complesso immobiliare – ha affermato l’assessore al Demanio, Roberto Tasca –. Dopo un anno difficile per tutte le attività commerciali e imprenditoriali intendiamo ripartire con i bandi, che saranno numerosi e sui quali abbiamo segnali importanti di un interesse che segnala una ripresa”.

La trasformazione della Galleria Sotterranea

In generale, quelle approvate sono linee di indirizzo su cui sviluppare piani di recupero e valorizzazione degli immobili ma che in ogni caso non sono vincolanti per la futura cessione degli spazi: al di là delle intenzioni della giunta ogni porzione immobiliare sarà necessariamente messa all'asta, come da prassi consolidata del Comune per gli immobili di pregio che nell'area dell'Ottagono hanno registrato valori all'incanto superiori a 15mila euro al metro quadrato.

La delibera prevede che tutti i luoghi di futura assegnazione siano dati in concessione per 18 anni e, considerato lo stato trascurato degli ambienti con relative necessità di ristrutturazione a carico dei nuovi inquilini, il Comune applicherà uno sconto sugli affitti (per il primo anno versamento del 20 per cento del canone, per il secondo del 50 per cento, per il terzo anno del 70, poi dal quarto al diciottesimo anno la cifra intera).

Sala dell'orologio e ascensore panoramico

Tra i luoghi che, a seguito del futuro bando, potrebbero riaprire al pubblico attraverso la gestione di privati, c’è la storica Sala dell’Orologio, posta sopra l’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II che affaccia su piazza Duomo: uno spazio di 1.860 mq divisi tra la terrazza panoramica e la sala principale, già oggetto di restauro conservativo con i suoi pavimenti originali in seminato alla veneziana e la centrale di regolazione degli orologi pubblici datata 1932. Il bando per la sua concessione prevederà ulteriori lavori di ripristino con la creazione di un ascensore esterno a carico del futuro locatario, nonché un canone di affitto a base d’asta di 490mila euro annui. Il Comune potrà utilizzare la sala a scopo convegnistico e di rappresentanza 50 giornate l’anno.

Punto informativo e teatro 'vecchia Milano'

Altri spazi a cui fa riferimento la delibera sono quelli attualmente in uso alla Libreria Feltrinelli per un totale di 1.861 metri quadri. Di questi l'attuale inquilino Feltrinelli richiede il riutilizzo di poco più di 1500 mq, mentre parte dei rimanenti andrebbero a un nuovo concessionario e altri 150 al ristorante Savini, per l'allargare la sua porzione di spazio attigua alla libreria. Negli spazi che rimarrebbero in concessione a Feltrinelli, dovranno essere realizzati "interventi di riqualificazione al patrimonio", come la sanificazione degli ambienti e la manutenzione di impianti. Dovrà, inoltre, essere creato nell'ambito del progetto 'Milano per Tutti', il punto informativo Urban Center e Welcome desk cittadino per la promozione turistica e intensificare le iniziative "che coinvolgono i cittadini della città di Milano e i fruitori degli spazi di Galleria". 

Per gli spazi del Savini, invece, il ristorante propone "la realizzazione di un nuovo e prestigioso ambiente da destinare a pubblico spettacolo, interamente nel piano interrato e con accesso diretto dal locale al piano strada". Nello specifico, il progetto prevede "l'insediamento di un’attività di spettacolo e intrattenimento capace di ricreare, per tipologia e qualità degli eventi, l’atmosfera della 'Vecchia Milano' teatro cabaret" e il "collegamento a tale piano interrato già in uso a Savini" con la porzione di spazio ceduta dalla Feltrinelli Srl.

L'ex diurno Cobianchi e gli altri spazi

Per quanto riguarda gli spazi - di oltre mille metri quadri - dell'ex Albergo Diurno Cobianchi, a oggi inutilizzati, la proposta è quella di realizzare un centro polifunzionale, espositivo e di vendita prodotti, oltre a servizi di trattamenti di bellezza, per un totale di circa 1.090 metri quadri. Il canone annuo è valutato in 200mila euro. Invece, gli ambienti con ingresso da piazza Duomo 19 e via Pellico 1 e 2, (la gran parte con affaccio sulla cattedrale) e soprastante porzione di sottotetto, verrebbero destinati ad uso alberghiero e ufficio.

Tra gli altri spazi comunali oggetto di manifestazione di interesse, è compreso il secondo piano di via Silvio Pellico 6, attualmente adibito a sede istituzionale: la proposta valutata dalla Giunta ne prevede la riqualificazione per accogliere alcune funzioni, tra cui "laboratorio di produzione, dispensa per la cucina, piccolo spazio per ristoro per i dipendenti, ufficio amministrativo". Mentre al piano quarto di via Silvio Pellico 6/piazza Duomo 21, "la proposta prevede l’insediamento di attività di tipo ricettivo (foresteria), da destinare ai dipendenti dell’attività del soggetto richiedente".

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