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Cronaca

Febbre del Nilo: donna morta dopo 15 giorni di agonia, nel Milanese già due uomini contagiati

La donna è morta a Mantova dopo due settimane di agonia. In tutta la regione già 22 casi

La febbre del Nilo fa la sua prima vitta. Il virus, infatti, ha stroncato Eda Taffurelli, 77enne di Mantova. 

La donna, stando a quanto si apprende, era stata punta da una zanzara - la prima causa di contagio - nella sua casa di Castelletto Borgo, nel Mantovano. La vittima, operaia in pensione, aveva iniziato a stare male la settimana prima di Ferragosto e il 14 le era stata diagnosticata la "West Nile". Domenica è entrata in uno stato di coma e venerdì i medici non hanno potuto far altro che certificare il decesso. 

Stando ai numeri forniti dal Pirellone, sono ventidue i casi accertati in questo 2018. Gli ultimi due sono stati registrati nel Milanese, a Rho - un uomo di cinquanta anni colpito - e a Pregnana, dove è stato ricoverato un 74enne. A preoccupare di più sono proprio le sue condizioni, peggiorate nel corso dei giorni dopo il contagio, che sarebbe avvenuto durante la prima settimana di agosto. 

La malattia, che la prima volta è stata identificata in Uganda nel 1937, dà come primi sintomi la presenza di febbre moderata, un senso di malessere generalizzato, mancanza di appetito, nausea e cefalea. Ma può anche risultare asintomatica, come avviene nell'80% dei soggetti colpiti. In alcuni casi i contagiati soffrono anche di dolori muscolari e articolari, mal di schiena, eruzioni cutanee, tosse, difficoltà respiratorie e dissenteria. 

"Regione Lombardia ha messo in campo tutte le procedure previste per la sorveglianza e la prevenzione della diffusione del West Nile virus, malattia infettiva trasmessa all'uomo e agli animali, attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex", aveva rassicurato giovedì l'assessore al Welfare del Pirellone, Giulio Gallera. Le ATS - aveva aggiunto - hanno inviato a tutti i sindaci del territorio di competenza la circolare regionale che conferma anche per il 2018 la necessità di disporre un sistema di sorveglianza capace di identificare l'eventuale insorgenza di fenomeni importanti o focolai e quella di intensificare la strategia comunicativa per il contenimento delle zanzare". 

"I Comuni sono stati, pertanto, invitati a mettere in atto azioni incisive di prevenzione rivolte al contrasto e al contenimento delle zanzare in particolare di quelle del genere Aedes. Inoltre - aveva concluso l'assessore - la procedura prevede che in caso di segnalazione di infezione da West Nile virus venga inoltrata al sindaco del comune interessato una nota in cui viene data comunicazione del caso e richiesto intervento di ulteriori misure e azioni di prevenzione e azioni di informazione nei confronti della popolazione".
 

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