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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Smart working e licenziamenti, la paura di Sala: "Tornate e presidiate la scrivania"

Il sindaco torna sullo smart working: "Mi preoccupano i possibili piani di licenziamenti"

Beppe Sala vs smart working, atto secondo. Il sindaco di Milano torna a parlare del lavoro agile, dopo il primo "blitz" della scorsa settimana quando - con una frase un po' infelice, almeno nei modi - aveva detto che "è l'ora di tornare a lavorare". Mercoledì mattina, ai microfoni di "Uno mattina", il primo cittadino di Milano ha espresso nuovamente il suo punto di vista, senza cambiare di molto la sostanza delle cose ma spiegando quali siano le sue reali preoccupazioni. 

“Io dico a tutti tornate al lavoro e presidiate la vostra scrivania", ha ribadito il sindaco, che comunque ha sempre sottolineato di non essere contro lo smart working in linea generale, tanto che palazzo Marino ne ha fatto ampiamente uso durante l'emergenza Coronavirus. "Il futuro dirà se ho ragione o se sono una Cassandra, ma, conoscendo questo mondo, temo che, dopo le vacanze, ci siano dei piani di efficientamento per dirla elegantemente, in maniera meno elegante dei licenziamenti abbastanza consistenti”, ha sottolineato.

“Adesso che c’è una finestra sanitaria sufficientemente sotto controllo, questo lo dicono i virologi, è meglio tornare al posto di lavoro. Chi è stato a casa ha lavorato - ha proseguito Sala, quasi a voler chiarire la frase della settimana scorsa -, ma se tutti stanno a casa c’è tutto un mondo intorno, ristoranti, bar tassisti, che rischia di non lavorare. Questo è il primo aspetto, però ce n’è un altro che mi preoccupa di più". 

"E cioè conoscendo le aziende, queste stanno facendo il ragionamento: ma veramente serve tutta questa gente o si può ridurre? Ora siccome i fatturati andranno giù perché la domanda di beni di consumo durevoli è già in discesa – ha concluso Sala –, ecco secondo me stanno già ipotizzando di tagliare il personale".

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