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Milano, cittadinanza onoraria per Patrick Zaki: "Segno di solidarietà a chi si batte per i diritti"

Il comune dà la cittadinanza onoraria allo studente di Bologna in cella in Egitto da febbraio

Da giovedì sera Milano ha un cittadino in più. Il consiglio comunale riunito a palazzo Marino ha infatti deciso all'unanimità di conferire la cittadinanza onoraria meneghina a Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell'Alma Mater Studiorum di Bologna e attivista per i diritti umani che è detenuto dal 7 febbraio 2020 nelle carceri egiziane, dove resterà - decisione di poche ore prima - per almeno altri 45 giorni.

Già con un ordine del giorno del 6 luglio il consiglio si era espresso per conferire la cittadinanza a Zaki e per sollecitare la giunta ad intervenire sul governo italiano a sostegno della scarcerazione dello studente 27enne. Nell'ultima riunione è poi arrivato il via libera ufficiale per la cittadinanza.

Milano, un aquilone per Patrick Zaki

"Il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki - si legge nella delibera consiliare - oltre a essere un importante attestato di vicinanza a un giovane ricercatore dell’Università di Bologna, impegnato in importanti iniziative a favore dei diritti umani, è anche un forte segnale di solidarietà e vicinanza della città di Milano nei confronti di tutti coloro che, in molte Nazioni con governi dittatoriali e antidemocratici, vengono ingiustamente detenuti e condannati in quanto anche solo semplicemente sospettati di far parte di associazioni e movimenti che si battono per i diritti civili e politici".

Il volto di Zaki a Palazzo Marino: "Liberatelo"

Zaki era stato arrestato a inizio febbraio con l'accusa di propaganda sovversiva perché, secondo l'antiterrorismo egiziano, utilizzava i social "per diffondere notizie e informazioni false". Nell'ordine del giorno del 6 luglio scorso, presentato dal Pd, palazzo Marino aveva anche chiesto maggiore impegno al governo italiano nella ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016 sulla cui morte non è ancora stata fatta luce e per il cui omicidio la procura di Roma ha appena chiuso le indagini a carico di quattro 007 del Cairo.

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