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Coronavirus

L'obiettivo della Regione: "Garantire almeno una dose di vaccino entro giugno a tutti i lombardi"

La macchina regionale sta accelerando sui vaccini ma l'obiettivo dei 170mila giornalieri è ancora lontano

"Crediamo sia fondamentale poter garantire almeno una dose di vaccino a tutti i lombardi entro la fine di giugno". È quanto ha detto l'assessore al Welfare della Lombardia Letizia Moratti nel corso della conferenza Stato/Regioni, svoltasi nel pomeriggio di venerdì 5 marzo, cui hanno partecipato anche i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, il neo commissario Francesco Paolo Figliuolo e il nuovo capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Per il momento la Regione ha accelerato sul fronte dei vaccini: nei primi quattro giorni di marzo in Lombardia sono state inoculate circa 21mila vaccini al giorno, una media decisamente più alta rispetto a quella delle scorse settimane ma ancora lontana dai 170mila promessi nei giorni scorsi dalla Moratti.

Il governo vuole cercare di spingere a su un raccordo tra la sanità e la protezione civile per cercare di distribuire il vaccino più rapidamente possibile. "Regione Lombardia — ha dichiarato la Moratti — ha già attivato la collaborazione tra sanità e Protezione civile e individuato punti di vaccinazione per accelerare le vaccinazioni di massa. Allo stesso tempo è ulteriormente necessario avere a disposizione quanto più personale possibile, a partire dagli specializzandi".

Per quanto concerne il rapporto con i Medici di medicina generale ed il loro apporto alla campagna vaccinale, la situazione in Lombardia appare a macchia leopardo, con zone in cui c'è fattiva collaborazione ed altre nelle quali invece il loro apporto non è assicurato. "Ho chiesto al Ministro della Salute, Roberto Speranza — ha aggiunto la vicepresidente della Lombardia — una circolare interpretativa nella quale si evidenzi che i medici di Medicina generale sono chiamati e devono vaccinare. Tutti devono essere consapevoli di poter e dover essere un valore aggiunto per sconfiggere il Covid".

E poi c'è il nodo farmacie. Secondo la Regione bisognerebbe afforzare il ruolo delle farmacie nel sistema delle vaccinazioni. "Siamo in una sanità di guerra — ha ribadito Letizia Moratti — dobbiamo avere le nostre munizioni, che sono i vaccini, ed i soldati, cioè il personale che li somministra".

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