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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio a Saronno: uccisa a calci e pugni davanti alle telecamere

La negoziante di 62 anni, Maria Angela Granomelli, trovata morta sabato sera nella sua gioielleria 'Il dono di Tiffany' nel centro di Saronno (Varese) è stata uccisa con calci e pugni

La negoziante di 62 anni, Maria Angela Granomelli, trovata morta sabato sera nella sua gioielleria 'Il dono di Tiffany' nel centro di Saronno (Varese) è stata uccisa con calci e pugni da un uomo che l'ha colpita per una trentina di secondi e poi è fuggito portando con sé alcuni gioielli (non era la prima rapina che la donna subiva nel suo negozio).

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri l'uomo ha agito disarmato e a volto scoperto, e la scena è stata ripresa nitidamente dalle telecamere di videosorveglianza installate all'interno del negozio in Corso Italia.

Vestito con pantaloncini corti a quadri e una t-shirt l'uomo, secondo quanto è emerso dalle riprese, attorno alle 16.20 di è entrato nel negozio comportandosi all'apparenza come un normale cliente. La negoziante ha chiuso a chiave la porta d'ingresso, come avviene sempre per ragioni di sicurezza, e per circa 45 minuti l'uomo si è fatto mostrare collane e braccialetti con un atteggiamento definito dagli investigatori che hanno visionato i filmati "tranquillo e rilassato".

Attorno alle 17 all'improvviso l'uomo ha afferrato un astuccio rigido e ha colpito in testa la donna, che si era piegata, continuando poi a infierire con calci e pugni su tutto il corpo per una trentina di secondi "con una violenza incredibile". La donna si è accasciata a terra e sarebbe morta poco dopo l'aggressione. L'uomo è rimasto nel negozio fino alle 17.30, si è impossessato di alcuni gioielli nascondendoli nell'astuccio, poi è uscito da un ingresso sul retro del negozio facendo perdere le tracce.

Durante l'aggressione la porta d'ingresso è sempre rimasta chiusa a chiave e i numerosi passanti non si sono accorti di quello che stava accadendo. Il cadavere, in una pozza di sangue, è stato ritrovato dopo le 20 dai familiari della donna, che sono arrivati alla gioielleria preoccupati perché non riuscivano a contattare la negoziante al telefono dopo l'orario di chiusura.

Non si sarebbe preoccupato di nascondere le sue tracce il killer. Nel locale sarebbero state trovate infatti diverse impronte. Un elemento che, insieme alle immagini di videosorveglianza che hanno ripreso nitidamente il volto dell'aggressore, sono ora al vaglio dei Carabinieri. Le modalità della rapina sono state definite anomale dagli stessi investigatori, in quanto l'uomo ha colpito all'improvviso, senza aver mostrato atteggiamenti aggressivi o minacciosi prima di uccidere la vittima. Ha portato via solo pochi gioielli, pur essendo rimasto nel negozio per oltre mezz'ora dopo l'omicidio.

Non sembra che la donna uccisa a Saronno (Varese) e il suo aggressore si conoscessero. Gli investigatori, coordinati dal pm di Busto Arsizio, Nadia Calcaterra, stanno vagliando diverse ipotesi anche se la pista più accredita è, nonostante l'incomprensibile - per alcuni aspetti - comportamento dell'omicida, quella di una rapina. Il valore dei gioielli sottratti, che non è stato ancora quantificato, non è ingente. Il pm ha disposto l'autopsia sul cadavere che verrà eseguita domani o martedì.

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