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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicidi Affori / Via Gian Rinaldo Carli

Milano, uomo trovato in casa sua col cranio fracassato: la figlia indagata per omicidio

Il gip ha respinto la richiesta d'arresto per la donna, ma il pm ha impugnato la decisione

Sua moglie lo aveva trovato a terra in camera da letto in un lago di sangue. I soccorritori del 118 lo avevano trasportato d'urgenza al Niguarda, dove tre ore dopo i medici ne avevano dichiarato il decesso. Inizialmente, almeno nelle prime ore, gli investigatori avevano pensato a un tragico incidente domestico, a una caduta. Ma poi era emersa la verità - l'uomo aveva otto lesioni al cranio - e ora, ottocento giorni dopo, la svolta sembra vicina. 

C'è una indagata per la morte di Maurizio Pozzi, il commerciante di 69 anni morto il 5 febbraio 2016 dopo essere stato trovato in fin di vita nella sua abitazione di via Gian Rinaldo Carli, ad Affori. Nel mirino di pm e squadra Mobile - racconta Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera - è finita la figlia dell'uomo, la 45enne Simona. 

Scrive Giuzzi:  

Per quel delitto è infatti indagata la figlia, che lavorava, insieme alla madre, nel negozio della vittima in via Pellegrino Rossi all’angolo con via Zanoli. Gli inquirenti sono convinti di aver individuato la pista giusta e nelle scorse settimane hanno formulato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di arresto della donna. Un provvedimento che però è stato respinto dal gip che ha valutato le prove raccolte nei confronti della 45enne non così fondate da consentire l’emissione di una misura cautelare nei suoi confronti.

Gli inquirenti, però, non si sono arresi e il pm ha impugnato la decisione del Gip al tribunale del Riesame, chiedendo - di nuovo - l'arresto della donna, che fino ad oggi ha respinto ogni accusa. 

Dalla Mobile sono sicuri di aver trovato elementi sufficienti ad incastrare la 46enne, che potrebbe aver agitato come mandante o come esecutrice e che, sempre secondo le indagini, avrebbe avuto dissidi con il padre, probabilmente legati anche a questioni di soldi e droga.

Pochi giorni prima del delitto - spiega ancora Giuzzi, facendo riferimento alle carte degli investigatori - c’era stata anche una lite violenta tra padre e figlia con l’intervento dei carabinieri. Qualche giorno dopo, invece, Maurizio Pozzi era stato trovato in un lago di sangue nella sua camera da letto.

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