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Cronaca Castello / Piazzale Luigi Cadorna

Dipendenti Atm aggrediti in strada: picchiati da quattro ragazzi che avevano perso il bus

L'aggressione verso le 4 di domenica mattina. I due, 48 e 54 anni, sono finiti in ospedale

Volevano salire sul bus per vendicare quello che, secondo loro, era stato un affronto. Così, quando per la seconda volta sono rimasti fuori dal mezzo, hanno deciso di prendersela con due uomini che erano intervenuti soltanto per riportare la calma. Poi, ad aggressione finita, sono scappati e hanno fatto perdere le loro tracce. 

Alba di paura, quella di domenica, per due dipendenti Atm - due graduati di quarantotto e cinquantaquattro anni - finiti nel mirino di un gruppetto di ragazzi - sembra quattro persone - che loro stessi stavano cercando di tranquillizzare. 

Secondo quanto finora appreso, pare che i giovani avessero cercato di salire - senza riuscirci - su un bus sostitutivo della M2 in Porta Genova. Poco dopo, una volta arrivati in Cadorna - probabilmente a bordo di un altro mezzo Atm - i ragazzi avrebbero riconosciuto l'autista che, secondo loro, li aveva lasciati a piedi e così, con fare minaccioso, avrebbero provato a salire nuovamente a bordo, danneggiando anche il pullman.

In quel momento, con l'autobus fermo in strada con le porte chiuse, sarebbero intervenuti i due graduati, due dipendenti Atm che si occupano della circolazione dei mezzi di superficie. 

In un attimo le due vittime sarebbero state aggredite a calci e pugni dai quattro, che sono poi scappati. I lavoratori, soccorsi da un'ambulanza, sono finiti entrambi al pronto soccorso del Policlinico: uno dei due, in particolare, ha riportato vistose ferite al naso e agli occhi. 

"I colleghi rimasti vittima della ferocia aggressione erano intervenuti a garantire sicurezza ai passeggeri e a dare supporto al collega costretto a fermarsi", la denuncia del coordinamento Rsu del gruppo Atm. "Non ci interessano le frasi di circostanza che finora hanno accompagnato i numerosi e gravissimi episodi accaduti. Le istituzioni e i vertici aziendali si convincano una volta per tutte che bisogna agire subito per fermare questa scia di violenza. I lavori Atm - concludono i sindacati - non sono carne da macello".

"È l'ennesimo atto violento che vede dipendenti Atm vittime di delinquenti e balordi - le parole di Silvia Sardone, consigliera comunale e regionale -. Non è accettabile la sottovalutazione di questi episodi che ormai sono sempre più frequenti. Il comune - ha concluso la forzista - si disinteressa della questione non attuando adeguate misure per prevenire queste situazioni e per garantire maggior sicurezza nei mezzi". 

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