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Milano, è ufficiale, il ministro ha firmato: Lombardia zona rossa dal 17 al 31 gennaio

L'ordinanza del ministro Speranza all'articolo 1 recita così: "Misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza sanitaria nella Regione Lombardia"

È arrivata la firma del ministro Roberto Speranza, la Lombardia sarà in zona rossa fino al 31 gennaio 2021, con le limitazioni che scatteranno domenica 17 gennaio. L'ordinanza del ministero della Salute è stata firmata sabato 16 gennaio: "Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria nella Regione Lombardia". Alla Lombardia si applicano le misure previste dall’articolo 3 del Dpcm dello scorso 14 gennaio che prevedono "ulteriori misure di contenimento del contagio su alcune aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto".

Ordinanza firmata dal ministro Speranza-2

Il prossimo passo potrebbe essere il ricorso della Giunta guidata da Attilio Fontana. Venerdì il governatore lo aveva promesso parlando in tv. "Non condividiamo la scelta di inserire la Lombardia in zona rossa per cui, qualora dovesse arrivare questa ordinanza, proporremo ricorso". "Ho chiesto al ministro Speranza di ripensarci - ha aggiunto Fontana - e invieremo delle accurate note per spiegare le motivazioni della nostra opposizione. Sono stato cauto e ho preteso sempre il rispetto delle regole. Tuttavia ritengo fortemente penalizzante questo scenario, che darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell'economia lombarda".

Il possibile ricorso contro la zona rossa in Lombardia

"Più volte - ha detto Fontana - ho chiesto al Governo di rivedere i parametri perché basati su dati vecchi, in questo caso del 30 dicembre che, oltretutto, non tengono conto di importantissimi indicatori a noi favorevoli, come per esempio l'Rt sull'ospedalizzazione. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposta. In Lombardia - ha proseguito - negli ultimi 15 giorni la situazione è migliorata almeno per classificarci in zona arancione. Attendiamo l'ufficialità dal Ministero - ha concluso - ma siamo pronti a presentare ricorso".

Sulla richiesta di deroga alla zona rossa da parte di alcuni sindaci lombardi il presidente ha sottolineato: "Comprendo bene le ragioni dei sindaci che, evidenziando come i loro territori sono al di sotto della media regionale, chiedono una deroga. Il problema è che tale parametro non è preso in considerazione dal Ministero della Salute e dal Cts nazionale, ma solo l'Rt". 

"Se venisse utilizzato il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, infatti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa. Prendendo in considerazione quel dato - ha concluso il governatore - la Lombardia ha un'incidenza ben al di sotto di gran parte delle altre regioni italiane, che oggi verranno classificate magari anche in zona gialla".

Sull'argomento anche Letizia Moratti, assessore Welfare

Sulla ipotesi di un eventuale ricorso sull'assegnazione della 'zona rossa' annunciata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, interviene anche la vicepresidente Letizia Moratti, assessore al Welfare. "I criteri su cui si basa la valutazione per la definizione della tipologia di rischio e quindi l'assegnazione del colore alle zone - ha sottolineato - devono essere oggetto di necessaria rivalutazione per essere più tempestivi e coerenti con l'andamento epidemiologico".

"Regione Lombardia - ha proseguito la vicepresidente e assessore al Welfare - viene penalizzata pur avendo una incidenza di contagi per abitante nettamente inferiore a diverse altre regioni e alla media nazionale, sulla base di dati risalenti a due settimane fa, mentre nel frattempo la situazione è di gran lunga migliorata".

"Occorre pertanto - ha concluso Moratti - una revisione urgente di questi criteri e dell'eventuale inserimento della Lombardia in zona rossa".

Le regole nelle zone rosse come la Lombardia

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