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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Nuclei proletari lombardi" mandano lettera con proiettile al presidente Confindustria Bergamo

Le minacce dopo gli avvertimento simili al presidente regionale, ora sotto scorta

Dopo le minacce al presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, nei giorni scorsi (ora sotto scorta), una lettera con proiettile calibro 6,25 è stata indirizzata poco fa al presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia, e recapitata al quotidiano L’Eco di Bergamo.

Secondo quanto riporta lo stesso quotidiano, la lettera riportava come destinatario il direttore della testata, Alberto Ceresoli. All’interno vi era una lettera di rivendicazione, a firma dei "Nuclei proletari lombardi", oltre al proiettile. "Il signor Stefano Scaglia di Confindustria - è scritto - sappia che non dimentichiamo mai. Una bara in più non si nega a nessuno mai o lui o un suo familiare. Sempre solo questo potrà ridare dignità a chi è morto sul lavoro. Dove non arriva il Covid arriviamo noi". La lettera sarebbe stata scritta con un pc. Sulla busta vi erano due francobolli annullati a penna. La polizia allertata ha sequestrato tutto il materiale per sottoporlo a esami. A indagare è la Digos di Bergamo, che già si occupa delle minacce a Bonometti. 

Sulla busta erano affrancati due francobolli annullati a penna. Il direttore Ceresoli ha provveduto ad allertare la polizia, che ha sequestrato busta, lettera e proiettile per sottoporli a rilievi ed esami utili a fornire elementi per risalire agli autori. Dell’indagine si occupa la Digos di Bergamo, già al lavoro per le minacce a Bonometti. La busta con proiettile indirizzata al presidente degli industriali lombardi era stata recapitata nella sede di Confindustria Bergamo, al Kilometro Rosso, alla fine dell’altra settimana. Conteneva un messaggio minatorio nei confronti di Bonometti e della sua famiglia: per questo da lunedì scorso il presidente di Confindustria Lombardia è sotto scorta. Due agenti, come deciso dalla prefettura di Brescia, lo seguono passo passo nei suoi spostamenti. Un fascicolo su questo episodio è stato aperto dal sostituto procuratore di Brescia Caty Bressanelli, che potrebbe ora occuparsi anche delle minacce a Stefano Scaglia. La procura di Brescia infatti è competente anche per le province di Bergamo, Mantova e Cremona per i reati di cui si occupa la direzione distrettuale antimafia. Il fatto che la lettera minatoria a Bonometti sia arrivata alla sede di Bergamo fa supporre che le minacce siano da ricondurre alla sua posizione contro l’istituzione della zona rossa in Val Seriana.

La reazione dei sindacati: "Ferma condanna, non dobbiamo tornare indietro"

Cgil, Cisl e Uil condannano "fermamente le intimidazioni e minacce rivolte a Stefano Scaglia. Esprimono a lui, ai suoi cari e ai suoi collaboratori piena solidarietà. In un momento come questo coesione e solidarietà sono ancora più importanti di prima. Se qualcuno pensa di fare tornare indietro di quarant’anni la lancetta dell’orologio soffiando sul disagio sociale e alimentando la violenza, troverà da parte nostra una ferma condanna".

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