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Milano, protesta anti Dad al Parini: il preside occupa con gli studenti e dorme in ufficio

Una decina di studenti e il preside hanno passato la notte al Parini per protesta. I fatti

Studenti e preside insieme. Dallo stesso lato della "barricata". Continua la protesta al liceo Parini di Milano, occupato lunedì mattina dai ragazzi come forma di dissenso verso la didattica a distanza e per dire no all'ennesimo rinvio per la riapertura delle scuole, nuovamente posticipata a causa dell'emergenza covid. 

Dopo il "blitz" di lunedì mattina, una decina di studenti e il dirigente dell'istituto di via Goito, Massimo Nunzio Barrella, hanno dormito nella scuola. I ragazzi hanno trascorso la notte nei sacchi a pelo accampati in aula magna, mentre il preside è rimasto nel suo ufficio. Tutti i presenti hanno effettuato un tampone rapido - che è stato eseguito da un medico, amico di un genitore - per garantire la massima sicurezza possibile a livello sanitario. 

"Noi studenti e studentesse del Parini abbiamo deciso di rientrare a scuola, perché sono ormai troppe le volte in cui le istituzioni ci hanno preso in giro rimandando il ritorno in presenza e non prendendo provvedimenti sufficienti per garantire un rientro in sicurezza", avevano annunciato dal collettivo Rebelde al momento dell'occupazione, che terminerà martedì pomeriggio. "Siamo tornati perché vogliamo una scuola in presenza e in sicurezza anche in zona rossa. L’istruzione deve diventare una reale priorità nella gestione dell'emergenza. Siamo entrati muniti di tamponi rapidi e di protocollo sanitario per la gestione dell'occupazione durante la pandemia", avevano spiegato. 

"Non l'avete ricostruita voi, ce ne occupiamo noi", era stata la promessa dei giovani, che nel cortile dell'istituto hanno affisso gli striscioni "Priorità alla scuola" e "Test rapidi subito" e dalle finestre hanno fatto scendere due lenzuola con la scritta "Parini occupato". 

Le altre scuole occupate

Quella del Parini non era stata la prima occupazione, anzi. Nei giorni scorsi gli studenti avevano già simbolicamente ripreso possesso del Manzoni, del Tito Livio, del Volta e del Severi. Nella giornata di domenica 17 gennaio il sindaco Beppe Sala - che vive proprio difronte al liceo di via Goito - aveva incontrato una delegazione degli studenti.

“Sono sempre più convinto che sia il momento di andare verso una soluzione mista lezioni in presenza Dad - aveva detto il primo cittadino -. È da troppi mesi che gran parte delle aule delle scuole sono vuote. Ciò crea differenze sociali inaccettabili, penalizzando, per esempio, chi vive in case piccole o chi non ha pieno accesso alle tecnologie".

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