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Inchiesta "fascisti milanesi" Fanpage: chi sono Jonghi Lavarini e Carlo Fidanza (Fratelli d'Italia)

Nel filmato, con telecamere nascoste, si parla più volte di "lavare" il denaro

Nelle scorse ore Fanpage.it ha pubblicato un'inchiesta, girata con telecamere nascoste, sul mondo dell'estrema destra milanese e sul modo "spregiudicato" nell'attivarsi per avere fondi di campagna elettorale senza che siano legalmente rendicontati. Nel girato ci sono, tra gli altri, molti altri momenti imbarazzanti per gli esponenti di Fdi: saluti romani, battuttacce sugli ebrei, commenti poco lusinghieri sul candidato del centrodestra a Milano Luca Bernardo.

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Nelle immagini, un giornalista si è infiltrato fingendosi rappresentate di un gruppo industriale disponibile a sovvenzionare una avvocatessa candidata di Fratelli d'Italia, "Chiara Valcepina detta Valpecina detta Valce". Nel corso dei mesi, così, è sempre stato invitato agli eventi elettorali di Fratelli d'Italia, stringendo relazioni e contatti. 

Il protagonista assoluto del primo video dell'inchiesta è Roberto Jonghi Lavarini, anche detto il "Barone Nero". Novarese, 49 anni, laureato in Scienze politiche alla Statale, appare come un vero e proprio "faccendiere" della galassia fascista milanese e già condannato a 2 anni per "apologia del fascismo". A Milano è molto noto anche per la sua eccentricità: è solito scrivere in cv e presentazioni di essere di "nobile stirpe" figlio di "Cesare Jonghi Lavarini dei baroni di Ornavasso". Al cronista di Fanpage infiltrato racconta di avere molti contatti ad alti livelli politici e "nella massoneria", e perfino di conoscere "ammiratori di Hitler" e un "gruppo esoterico". Nel corso degli anni non ha mai nascosto le sue simpatie per il Ventennio: ha militato prima nell'Msi, poi in Alleanza nazionale e ha avuto una parentesi nel Pdl. Di professione si è sempre occupato di gestione di patrimoni immobiliari, locazioni, compravendite e ristrutturazioni edili per l'azienda di famiglia. E' stato consigliere circoscrizionale del Comune di Milano per 3 legislature e presidente del Consiglio di Municipio 3 (Porta Venezia). Proprio da presidente di Municipio, una ventina d'anni fa è stato "pizzicato" con la foto di Mussolini in ufficio. Si è difeso così: "Nei mesi scorsi vi sono state fotografie del re, di parate militari e a settembre c'è quella di Mussolini. Non espongo simboli di partito, la foto è un 'pezzo storico' e io il calendario non lo tolgo certo". E' stato intervistato dalle Iene sulle sue idee "nere" ed è stato ospite di Giuseppe Cruciani della Zanzara a Radio24: in entrambi i casi, le sue uscite antisemite hanno suscitato polemiche e discussioni nella comunità ebraica milanese. 

Carlo Fidanza, invece, 45 anni, è l'eurodeputato che deve rimanere "limpido" per "almeno 1 anno e mezzo" visto che "si gioca la carriera" - così dice nel video di Fanpage senza sapere di essere ripreso, parlando di "black", ovvero fondi non "ufficiali" per la campagna elettorale da far arrivare al partito - e personaggio di spicco della destra milanese, nonchè braccio destro di Giorgia Meloni. Inizia la sua attività politica giovanissimo a Milano nelle fila del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale Italiano. Presidente provinciale di Azione Giovani, è prima consigliere del Municipio 5 di Milano e poi assessore al Comune di Desio (Brianza). Nel 2006 è eletto consigliere comunale a Milano in Alleanza nazionale. Passa al Pdl nel 2008 e viene eletto parlamentare europeo. 4 anni più tardi è tra i fondatori di Fratelli d'Italia e non riesce a essere rieletto nelle Europee del 2014. Nel 2018, viene eletto alla Camera; un anno più tardi passa al parlamento europeo. 

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