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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Chiusure anticipate e divieto alcolici: il centro di Milano non vuole la movida. Sala: «Tolleranza»

Le richieste del Municipio 1 in un ordine del giorno votato da Pd e Lega

Il centro storico di Milano tenta di "arginare" la movida riesplosa dopo l'allentamento delle restrizioni da covid. E lo fa con un ordine del giorno che mette d'accordo il Partito democratico e la Lega. Vengono chieste alcune misure restrittive che, se approvate dal Comune di Milano, di fatto disinnescherebbero la possibilità di restare fuori all'aperto e godersi le serate estive. 

Prima idea: i dehors e i plateatici dei locali, cioè gli spazi all'esterno, verrebbero chiusi a mezzanotte e mezza venerdì e sabato sera, alle undici e mezza le altre sere. Seconda idea: dalle nove e mezza di sera in poi sarebbe vietato vendere alcolici e superalcolici da asporto, mentre in altri orari sarebbe comunque vietato vendere qualunque genere di bevanda in contenitori di vetro. Terza idea: il "superamento" dell'esenzione dalla Cosap (la tassa di occupazione del suolo pubblico) per i locali che intendono, appunto, aumentare la loro capienza mettendo tavolini all'aperto. Una possibilità indispensabile con le restrizioni anti covid al chiuso. Quarta idea: stop alla possibilità che questi tavolini vengano posizionati su aree verdi.

Un giro di vite che di fatto spezza la movida. Senza l'asporto dopo le nove e mezza (di alcolici), diventa pressoché impossibiile che vi sia gente in strada a chiacchierare fino a tarda ora (salvo le scene già viste durante coprifuoco con divieto di vendita di bevande alcoliche dopo le 18: si va al supermercato, si fa la "scorta" e poi ci si ritrova al parchetto o in piazza). La chiusura dei tavoli all'aperto fa il resto: per qualcuno è la reintroduzione di fatto del coprifuoco.

Si tratta solo di un ordine del giorno, dunque non è entrato effettivamente in vigore, ma la larga maggioranza del Municipio del centro storico vuole così: i consiglieri di maggioranza più la Lega si schierano, di fatto, contro la vita serale della città, del suo centro di cui non tantissimi anni fa si scriveva che fosse vuoto, desertificato, senza vitalità notturna e così via.

Sala "ferma" il Municipio: «C'è bisogno di lavorare»

Non si è fatta troppo attendere la replica del sindaco di Milano, Beppe Sala, intervenuto a margine della festa della guardia di finanza mercoledì mattina. E l'intervento del primo cittadino di fatto ferma sul nascere le speranze dei consiglieri municipali del centro. «Questo - ha detto Sala - è un anno particolare in cui c'è bisogno di lavorare. Capisco che, in alcune vie, sia difficile, ma chiedo a tutti un po' di tolleranza. E' chiaro che non immagino, in condizioni normali, una diffusione così larga degli spazi all'aperto, ma quest'anno va un po' così. I ragazzi, con le discoteche chiuse, stanno in giro».

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