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Coronavirus, i lombardi rimangono a casa: calano ancora i dati sui movimenti dei cellulari

Secondo la Regione gli spostamenti risultano "sempre più in discesa, anche nei giorni feriali"

Prosegue la lotta al coronavirus a Milano e in Lombardia. E prosegue il monitoraggio degli spostamenti dei cittadini attraverso le celle telefoniche. Dopo l'obbligo di restare in casa per ridurre al minimo le possibilità di contagio, la regione ha infatti chiesto aiuto alle compagnie telefoniche per fare una stima - generale e assolutamente anonima - delle persone che si muovono in regione attraverso l'analisi delle celle telefoniche, che indicano i movimenti dai 5-600 metri in su.

Gli spostamenti risultano "sempre più in discesa anche nei giorni feriali. Ieri e l'altro ieri eravamo al 36%" dopo il 24% registrato nella giornata di domenica" ha spiegato il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala.

"In due settimane anche nei giorni feriali la mobilità è scesa di ben 7-8 punti percentuali", fanno sapere dalla Regione. Ciò significa che centinaia di migliaia di persone sono rimaste a casa ad eccezione delle attività produttive essenziali per l'approvvigionamento delle materie di prima necessità e per le filiere alimentari e farmaceutiche.

Il monitoraggio dimostra chiaramente "che le misure stanno funzionando e i riflessi positivi di questi sacrifici li possiamo vedere giorno dopo giorno. Qui in Lombardia - ha precisato il vicepresidente Sala - è sbagliato allentare la morsa. Abbiamo visto che l'isolamento produce risultati, il tasso di contagi è sceso e diminuiscono gli accessi in ospedale, siamo sulla strada giusta e le misure si sono rivelate efficaci".

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