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A Milano c'è la "glorificazione dell'edilizia per ricchi", la critica al Bosconavigli

Il candidato sindaco Mariani spiega che a Milano servirebbero più case popolari e meno abitazioni di lusso

In principio era il Bosco Verticale, divenuto il simbolo del “modello Milano” a uso e consumo di un’elite in grado di permettersi i costosi appartamenti piantumati con diverse specie vegetali. Oggi il nuovo progetto di riforestazione urbana è il Bosconavigli, un complesso residenziale con base di 6.300 euro al metro quadro che sorgerà nell'area di San Cristoforo.

Bosconavigli: i rendering del nuovo Bosco Verticale di Milano

Sul tema interviene Gabriele Mariani, candidato sindaco di Milano in Comune e Civica ambientalista: “Vorremmo più boschi veri e non verde di facciata sia esso orizzontale o verticale. Ormai si costruiscono quasi solo case extralusso che, in termini di oneri di urbanizzazione, oltre un certo limite non portano maggiori introiti nelle casse del Comune”.

Lo sviluppo urbanistico della città continua nella direzione di un’edilizia riservata ai ceti più abbienti mentre non viene prestata la dovuta attenzione alla fame di case popolari che spinge sempre più persone a lasciare la città diventata ormai sempre più inaccessibile per stipendi precari e impoveriti. “Assistiamo alla glorificazione dell’edilizia per ricchi, quando potremo leggere di interventi che fanno notizia anche a proposito di case popolari? Una città con grandi diseguaglianze la si realizza anche attraverso costruzioni diseguali, Milano - conclude Mariani - oggi ha bisogno di andare in una direzione diversa con più case popolari e boschi veri”.

Il progetto del nuovo Bosco Verticale

Il palazzo, presentato nella mattinata di martedì 21 settembre, porta la firma dell'archistar Stefano Boeri e verrà realizzato da Milano 5.0, società che raggruppa un pool di imprenditori milanesi.

L'edificio non sarà costruito nel cuore di Milano come il "fratello maggiore" - il Bosco Verticale appunto - ma in via San Cristoforo, una zona più defilata e al centro di un profondo rinnovamento che si completerà con il recupero degli ex scali ferroviari. Bosconavigli (questo il nome ufficiale) sorgerà su un'area attualmente dismessa di oltre 8mila metri quadrati affacciata sul Naviglio Grande. Il palazzo è stato pensato come un corpo unitario, racchiuso a corte e sviluppato tramite gigantesche gradinate che ospiteranno terrazze e giardini pensili. I fronti dell'edificio avranno un'altezza massima di 11 piani e digraderanno fino a raggiungere i tre piani.

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