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Bollettino coronavirus Lombardia: 9 vittime, ma netta riduzione delle terapie intensive

I dati ufficiali del Pirellone

Altra giornata di lotta all'epidemia in Lombardia, con il report ufficiale del Pirellone. La curva epidemica, per fortuna, cala con decisione: nelle ultime 24 ore in Lombardia ci sono state 9 vittime, numero molto basso rispetto ai giorni scorsi, e 143 nuovi positivi, dato, anche questo, in netto calo rispetto a lunedì. In terapia intensiva ci sono ben 25 persone in meno e diminuiscono anche di 116 unità i ricoverati non gravi. 18 i contagiati a Milano città e 42 nell'hinterland. In totale ci sono 743 persone in meno positive. 

"E' importante sottolineare che dei 143 positivi segnalati martedì un numero rilevante si riferisce a infezioni di vecchia data. Nello specifico 54 sono da attribuire allo screening sierologico regionale (di cui 18 risultati 'debolmente positivi'). Allo stesso modo altri 24 casi sono stati riscontrati 'debolmente positivi' su test effettuati dietro segnalazioni di medici di famiglia, Ats e ospedali, a cittadini e ospiti di Rsa, segno di un finale di coda dell'infezione. Molto significativo, inoltre, il dato dei ricoverati in terapia intensiva che diminuisce di ben 25 pazienti", commenta l'assessore alla Sanità regionale Giulio Gallera.

Gallera: "Scoperti tanti casi per i sierologici"

"I dati di lunedì risentono di 109 tamponi eseguiti a fronte della positivita' al test sierologico regionale sui cittadini, 8 tamponi conseguenti a sierologici su operatori socio sanitari e 17 su ospiti delle RSA. Degli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positivita' a seguito di sierologici privati". Lo ha spiegato l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, commentando i dati di lunedì 15 giugno. "La maggior parte dei casi - ha continuato Gallera - risulta essere 'debolmente positivo'. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale pero' alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell'ordine, personale dei tribunali. I tamponi, invece, vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle ATS dai medici di base o dai datori di lavoro. Contestualmente sono state avviate importanti campagne di screening promosse da aziende private". "L'ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi - ha concluso Gallera - determina un maggior numero di positivita' che nella maggior parte dei casi non e' legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle ATS non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown".

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