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Coronavirus

Mercati e parchi, troppa ressa. La giunta di Milano: «No assembramenti, i vigili controlleranno»

Giro di vite sulle attività all'aperto con assembramenti. Dalla vice sindaco Scavuzzo l'avvertimento: «Rispettate sempre la distanza di un metro»

Hanno fatto scalpore le fotografie e i video che mostravano, in questi giorni di drastici provvedimenti per fronteggiare l'epidemia di Coronavirus, le resse nei luoghi pubblici come i parchi e i mercati. Di fronte alle numerose sollecitazioni dai cittadini e dai Municipi milanesi, la vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo ha voluto fornire alcune rassicurazioni e spiegazioni.

Partiamo dai mercati all'aperto. Nella mattinata di mercoledì 11 marzo, Alessandro Bramati (presidente del Municipio 5) ha stigmatizzato la gestione di quello di via Cermenate: «Ho richiesto i controlli della polizia locale. Bisogna chiudere tutte queste attività e se non lo fa il Governo lo può fare il sindaco con un'ordinanza». Pronta la risposta di Scavuzzo a nome dell'amministrazione: «O si fanno ingressi contingentati, e vedremo come, oppure non si possono svolgere», ha commentato: «Lasciateci la giornata di oggi (mercoledì 11 marzo, n.d.r.) per fare recepire le indicazioni. Troppa gente non rispetta le distanze minime e c'è troppa ressa».

E poi, il fronte dei parchi e giardini pubblici. Sul punto era intervenuto ad esempio Simone Zambelli, presidente del Municipio 8: «Mi arrivano molte segnalazioni di parchi e giardini con file alle fontanelle, capannelli di persone che giocano a basket ecc. Per piacere non fatelo, seguite le indicazioni delle autorità sanitarie: l'attività motoria all'aperto è permessa, ma non in gruppo». Anche su questo ha voluto rispondere la vice sindaco: «L'accesso è consentito, sempre con la distanza minima», ha confermato: «Niente sport di gruppo e niente assembramenti. Lo diciamo anche a chi ha bisogno di far prendere aria ai bimbi, non create assembramenti». La polizia locale e le forze dell'ordine, ha promesso Scavuzzo, interverranno.

Parrucchieri con guanti e mascherine

Indicazioni anche per chi svolge professioni a stretto contatto con la clientela, in particolare barbieri, parrucchieri e centri estetici: «Possono lavorare - ha spiecificato la vice sindaco - ma solo su appuntamento e comunque garantendo la turnazione dei clienti con un rapporto uno a uno, così da evitare il contatto ravvicinato e la presenza nel locale di clienti in attesa. Il personale dovrà indossare idonei dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina)».

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