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Massimiliano Tonelli

Direttore Editoriale CiboToday

Milano potrebbe avere un nuovo bellissimo boulevard

Da Piazzale Loreto ai Navigli. Una passeggiata potenzialmente piacevolissima ma oggi piena di caos tutto da addebitare alle automobili. Ecco come si potrebbe trasformare

Da nord in zona Loreto fino a sud in zona Navigli. Leggetevi questo percorso, ve lo elenco tutto, strada per strada, perché molti di voi avranno familiarità con questi indirizzi, ci abiteranno in prossimità, li percorreranno ogni giorno. E allora iniziamo a camminare: piazza Argentina, via Monteverdi, piazzale Bacone, via Eustachi, via Castel Morrone, via Fratelli Bronzetti, Via Cadore, via Tiraboschi, via Lazzaro Papi, Piazza Bruno Buozzi, via Piacenza e ancora via Giulio Romano, via Bellezza, viale Bach, via Sarfatti, via Tabacchi e infine via Pavia. Da piazzale Loreto al Naviglio Pavese. Una passeggiata piacevolissima che però oggi è negata dal caos, da marciapiedi ingombri di lamiere, da aiuole trasformate in parcheggi. 

Un nuovo anello nell'urbanistica di Milano

Siamo abituati a immaginare l’urbanistica di Milano come un disegno di tre anelli concentrici: la cerchia dei Navigli, la cerchia dei Bastioni e infine la “Circonvalla” della 90/91. Tutto vero, ma c’è anche altro. Ci sono altri anelli o semi anelli che confermano il disegno della città e lo accentuano. L’asse che abbiamo snocciolato sopra - lo chiameremo "Boulevard Mediano" - è un percorso intermedio e parallelo tra la cerchia dei Bastioni e la Circonvalla. Ed è bellissimo. Bellissimo sotto ogni punto di vista: palazzi straordinari, viali alberati, negozi storici, parchi rigogliosi e ben tenuti, ristoranti, tantissime scuole e università d'eccellenza. Ma è anche bruttissimo. Bruttissimo perché praticamente tutto questo asse è funestato dal parcheggio alla milanese, ovvero auto parcheggiate sopra ogni marciapiede, sulle aiuole, sopra le radici degli alberi. Risultato? Un boulevard pieno di potenzialità, trattato come un caotico e polveroso garage a cielo aperto: impossibile passeggiare, pericoloso camminare, spiacevole muoversi in bici, disincentivante investire per realizzare nuove intraprese commerciali e dunque nuova economia e lavoro.  

Un bando internazionale per cambiare il "boulevard mediano"

Perché ne parliamo oggi? Perché la Giunta sembra abbia mosso un passo nella direzione del recupero di questo patrimonio che, se riqualificato, può dare dignità, valore (anche immobiliare) e restituire sicurezza e bellezza a un significativo quadrante cittadino. La scusa è il bando Bici (che sta per Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure), ovvero un concorso dell'organizzazione filantropica che fa capo alla società Bloomberg che punta a finanziare progetti migliorativi della ciclabilità urbana. Milano ha deciso di partecipare e di puntare al massimo finanziabile: un milione di dollari. Obiettivo? Riqualificare tutto l'asse viario che dicevamo sopra: 6 km di percorso da rendere più agevole per le bici e per l'utenza più fragile della strada disegnando nuove ciclabili in segnaletica, rendendo più facile la vita agli studenti che vogliono andare a scuola in bici e aumentando la qualità dello spazio urbano e la sicurezza per tutti. Questi i propositi e i requisiti.

L'occasione per togliere le auto dai marciapiedi

Un progetto importante che da una parte desta perplessità e dall'altra lascia qualche speranza. La perplessità riguarda la cifra: rigenerare un tratto così lungo di strada richiede molti milioni al km e qui di milione ce ne sarebbe solo uno (la Giunta nella delibera promette che non un euro in più verrà speso dalle casse pubbliche per investire sul progetto). E dunque si potrebbe pensare che tutto si riduca alla pittura di qualche ciclabile sull'asfalto senza grandi migliorie concrete. Ma c'è anche da dire che la delibera parla appunto di "qualità dello spazio pubblico" e allora qualche speranza sul vedere cambiare davvero queste strade sfregiate dalla sosta selvaggia c'è. Del resto basterebbe poco per sottrarre alle autovetture la possibilità di montare impunemente sui marciapiedi. Basterebbe qualche paletto dissuasore e magicamente si restituirebbe sicurezza e spazio ai pedoni, agli anziani, ai disabili, ai genitori con passeggino. Insomma mi auguro davvero che il comune non punti a vincere un bando sulla mobilità sostenibile per poi lasciare quelle strade nelle condizioni disperate in cui sono, magari disegnando qualche finta-ciclabile sulla carreggiata...

Provateci: percorrete queste belle strade milanesi e fate caso all'impatto che ha la sosta abusiva delle autovetture sui marciapiedi.Immaginatevi cosa sarebbero senza tutte quelle lamiere parcheggiate queste belle arterie storiche concepite a fine ottocento dal mitico Piano Regolatore di Cesare Beruto. Ora la possibilità di trasformare tutto in un piacevole "nuovo" viale urbano c'è: speriamo che Milano vinca il bando ma poi speriamo che i soldi non vengano sciupati per la solita insensata paura di sottrarre qualche posto auto che oltretutto posto auto non è.

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