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Censimento rom e sinti, Milano dice no al governo: "Non ci prestiamo al gioco di Salvini"

Majorino, assessore alle politiche sociali: "Informazioni utili per sbattere gente per strada"

Matteo Salvini chiama. Pierfrancesco Majorino non risponde. E anzi rilancia. Scontro in corso - l'ennesimo - tra il governo e il comune di Milano. Questa volta il tema del contendere è il censimento di rom e sinti lanciato dal ministro dell'Interno, che martedì mattina ha indirizzato a tutti i prefetti d'Italia una circolare con cui chiede di "schedare" tutti i nomadi presenti sui propri territori

In serata è arrivata la replica, evidentemente per nulla accondiscendente, dell'assessore uscente alle politiche sociali di palazzo Marino. "Non mi presto al gioco di Salvini - la secca risposta di Majorino -. Giorni fa è arrivata sul mio tavolo la richiesta di dati e informazioni, da parte della Prefettura, sul tema dei campi Rom e Sinti. Oggi leggo che si tratta dell'iniziativa di Salvini per gli sgomberi".

"No a Salvini"

"Detto che mi restano due giorni da assessore non passerò le prossime 48 ore a fornire al ministro dell'inferno informazioni utili per vedere gente sbattuta per strada e bambini trattati come carne da macello elettorale", ha annunciato l'assessore. 

"Le (lievi e sono il primo a saperlo) esperienze di inclusione delle comunità rom e sinti non possono essere rimosse favorendo a quel punto nuove storie di marginalità, degrado e illegalità. Domani ci torno sopra - ha concluso Majorino - e alla Prefettura chiederò perché mi chiedono quei dati".

Il piano di Salvini: "Censimento e poi sgomberi"

La "bomba" è esplosa in mattinata, quando dal Viminale sono partite le circolari per le prefetture, da cui il dicastero si attende un quadro definitivo entro due settimane. 

Come si legge nel documento, l'obiettivo è quello di fare una ricognizione degli insediamenti di comunità Rom, Sinti e Caminanti per “porre in essere mirati interventi ‘di sistema’e promuovere, secondo un organico e coordinato insieme di iniziative, l’osservanza delle regole e consentire il progressivo sgombero delle aree abusivamente occupate". 

Perché Salvini vuole censire i rom

Nella circolare si ribadisce "la rilevanza di un costante monitoraggio sui territori per la tempestiva attivazione, in sinergia con i diversi interlocutori, in primis istituzionali, di incisive iniziative volte alla tutela del complesso dei beni giuridici fondamentali e degli interessi pubblici primari sui quali si basa la civile convivenza". Si fa riferimento al "recente incendio sviluppatosi all'interno del campo di Lamezia Terme, che ha posto l'esigenza - spiega il documento del Viminale - di una specifica attenzione sulle significative situazioni di illegalità e di degrado che frequentemente si registrano negli insediamenti che spesso si configurano un concreto pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica".

Si definisce "prioritaria l'attività di prevenzione volta a contrastare l'insorgere di situazioni di degrado" e "l'adozione di misure finalizzate alla riaffermazione della legalità". Quindi, prosegue la circolare, "si rende urgente l'attivazione di un più strutturato sistema di ricognizione" degli insediamenti "nel rispetto dei diritti della persona, e di successivo monitoraggio per seguire l'evoluzione delle singole situazioni, al fine di poter acquisire - in maniera costante - utili elementi di conoscenza e valutazione".

"Sgombero e demolizione"

L'obiettivo è "porre in essere mirati interventi di sistema attraverso cui promuovere - secondo un organico e coordinato insieme di iniziative - l'osservanza delle regole nonché condizioni di maggiore vivibilità dei contesti urbani, con ripercussioni positive sulla salubrità dell'ambiente". 

I risultati della ricognizione "da far pervenire entro quindici giorni all'ufficio di Gabinetto" spiega ancora la circolare inviata ai prefetti dal ministro dell'Interno, "potranno costituire una piattaforma di discussione in ambito locale per l'approfondimento delle singole situazioni e la massima sensibilizzazione dei sindaci". Ai fini degli obiettivi si prevede "l'istituzione di cabine di regia con rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali interessati, per consentire il progressivo sgombero delle aree abusivamente occupate attraverso l'esecuzione delle ordinanze di demolizione e rimozione delle opere abusive" nel contempo "attivando positive dinamiche di ricollocamento degli interessati".

Censimento campi rom: uno dei “pallini” di Salvini

L'intenzione di censire i campi rom non è mai stata nascosta dal ministro dell'Interno. Anzi, meno di un mese fa, lo stesso Salvini aveva anticipato questa “mossa” durante un'intervista al programma 'Agorà' in onda su RaiTre.

"Viva i rom musicisti e farmacisti, purtroppo ce ne sono altri che sono delinquenti e educano i figli a rapinare e rubare - aveva detto -. Chiedere a chi vive nei campi rom, nome e cognome, indirizzo, codice fiscale, carta di identità, quanti figli ha e quante tassa paga è normale o no? Noi siamo censiti, perché non dovrebbe esserlo chi vive da nomade?". 

"Se non mandi i figli a scuola, io i figli te li tolgo, perché la legge dice questo. Non è che se tu sei un rom ti puoi permettere di far vivere i tuoi figli nella schifezza. Il mio obiettivo - aveva concluso - è chiudere i campi rom, chi non ha lavoro né diritto di restare qui, se ne va da un'altra parte".

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