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Disagio mentale

Milano, progetti per la salute mentale a rischio: mancano i fondi

L'allarme da una trentina di enti del terzo settore, tra cui Caritas Ambrosiana. Secondo cui alcuni cittadini assistiti hanno ricevuto la comunicazione che i progetti che li riguardano saranno interrotti

Il grido d'allarme arriva da un gruppo di una trentina di enti del privato sociale, tra associazioni, fondazioni e cooperative sociali, tra cui nomi importanti in città come Caritas Ambrosiana. A Milano, dicono, ci sono sempre meno fondi per la salute mentale. E questo in un momento storico (dopo la pandemia covid) in cui, semmai, il disagio mentale si è aggravato. Troppi tagli al welfare, dicono, per chiudere il difficile bilancio del 2023 del Comune di Milano. Tagli a cui rimediare al più presto, ad esempio quando il consiglio comunale discuterà l'assestamento di bilancio di giugno.

Per la salute mentale, il Comune stanzia risorse da anni, per sostenere i progetti di reinserimento sociale, lavorativo e abitativo. C'è il Fondo sociale, a disposizione dei centri psicosociali per tirocini di lavoro e sussidi diretti ai meno abbienti, e ci sono i progetti territoriali, spesso gestiti da enti del terzo settore. Il problema è che, con meno fondi, i cittadini assistiti stanno già ricevendo comunicazioni con cui si dice loro che i progetti in corso, che li riguardano, verranno interrotti. E questo, dice sempre il coordinamento delle associazioni, a discapito anche degli operatori, che non hanno più la garanzia di essere pagati per il loro lavoro. 

Di qui l'appello all'amministrazione comunale, in vista dell'assestamento di bilancio previsto per il mese di giugno, per trovare le risorse necessarie a riavviare i progetti e garantire le risorse del Fondo sociale. Anche perché, scrivono le associazioni, dopo la pandemia covid il tema del disagio mentale si è aggravato.

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