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Errori Tari, ci saranno i rimborsi automatici. E, forse, un aumento per tutti

E' ancora presto per conoscere le modalità esatte

Dopo il "pasticcio" sui calcoli della Tari, i Comuni italiani che hanno commesso errori - tra cui quello di Milano - sono (quasi) pronti a rimborsare i cittadini. Il quasi è d'obbligo perché, al momento, l'unico elemento certo è che il rimborso ci sarà, mentre bisogna ancora aspettare almeno qualche giorno per conoscere le modalità.

Palazzo Marino ha comunque fatto sapere che i cittadini non dovranno preoccuparsi di presentare una domanda di rimborso: questo sarà infatti garantito automaticamente a tutti coloro che, senza volerlo, hanno pagato più del dovuto. L'automatismo è stato promesso da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci (associazione dei Comuni italiani) come impegno generale. E' probabile che il rimborso scatti come conguaglio sui bollettini della Tari del 2018, ma per saperlo occorre capire se dal Governo arriveranno indicazioni in merito alla modalità.

Si rischia infatti un ulteriore errore procedurale, che ovviamente nessuno vuol commettere in questa fase. Dei circa 300 milioni di euro che arrivano al Comune di Milano ogni anno, 72 riguardano la quota variabile e 12 sono quelli (per il 2017) da rimborsare. Come è ormai noto, hanno sbagliato quei Comuni che hanno calcolato la quota variabile tante volte quante sono le pertinenze dell'abitazione (cantine, solai, box).

Il Ministero dell'Economia ha invece precisato che questa quota variabile va calcolata una sola volta, semplicemente perché una pertinenza in più non aggiunge produzione di rifiuti. La questione non si limita, ovviamente, al 2017 ma riguarda tutti i pagamenti dal 2014, anno in cui la Tari è stata istituita.

L'altro lato della medaglia: aumenti generalizzati 

La questione del rimborso apre quella della ridefinizione tariffaria. Spieghiamo: la Tari è una tassa di scopo che serve alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Se all'appello vengono a mancare 12 milioni sui 300 preventivati, questi devono essere trovati in un altro modo sempre attaraverso la raccolta della tassa. Il che significa un aumento generalizzato dell'importo per tutti i contribuenti.

E' ancora troppo presto per stabilire a quanto ammonterà questo aumento. Oltretutto potrebbero esserci altre strade: uno "sconto" sui 300 milioni da parte di Amsa (poco probabile) o il reperimento dei fondi da altre voci di bilancio, come il fondo di riserva (lo propone Fabrizio De Pasquale di Forza Italia). 

Di sicuro tutto passerà attraverso il consiglio comunale, che dovrà approvare un nuovo regolamento Tari (quello in vigore risale al 2013) con eventuali nuove tariffe e per fare scattare i rimborsi. 

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