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Cronaca Pero / Via degli Orti

Costretta a prostituirsi in residence a Pero: un arresto per riduzione in schiavitù

In manette la donna che la segregava. La ragazza è riuscita a telefonare lei stessa al 112, fingendo di chiamare il figlio rimasto in Moldavia

Riduzione in schiavitù. E' questa la (pesante) accusa di cui risponderà una donna romena di 51 anni, che rischia così una condanna da otto a vent'anni di carcere per avere costretto una ragazza moldava di 23 anni a prostituirsi in Italia per tre settimane. 

I carabinieri della tenenza di Pero ricevono il grido dall'allarme della giovane attraverso una telefonata al 112, sabato sera. La ragazza, che vive segregata in un alloggio del Falcon Residence di via degli Orti, riesce a ottenere il telefono dalla sua aguzzina con la scusa di chiamare il figlio (che ha tre anni e vive in Moldavia con i genitori di lei), ma invece compone il numero di emergenza.

La telefonata (in conferenza con un'interprete che conosce il romeno) mette in allarme i militari, che - raccolto l'indirizzo, del resto ben noto per la prostituzione - si precipitano sul posto chiedendo alla 23enne di restare in linea.

Arrivati al residence, i carabinieri bussano e si fanno aprire proprio dalla giovane. Le due donne vengono portate in caserma e separate. Quanto alla 51enne, sulle prime fornisce una carta d'identità romena poi risultata falsa. I militari scoprono ben presto che su di lei pende un mandato d'arresto europeo emesso da un tribunale del suo Paese, per sfruttamento della prostituzione, con una condanna a otto anni di carcere.

LA STORIA DELLA 23ENNE

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