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Cronaca

Il capodanno neonazi e il 'no' di Anpi

L'iniziativa è stata organizzata dai militanti di estrema destra di Do.ra- Comunità militante dei dodici raggi

Quattro nazisti delle SS, l'organizzazione paramilitare nazista responsabile dello sterminio degli ebrei, mentre brindano con alcune bottiglie di vino. È questa l'immagine della locandina della serata di capodanno organizzata dai neonazisti di Do.Ra. Un'iniziativa contro la quale si è subito pronunciata Anpi.

"I nazisti dei Do.Ra - scrive il presidente di Anpi Lombardia, Roberto Cenati - protagonisti di sistematiche violenze, intimidazioni, minacce, rivolte tra l’altro in modo continuativo nei confronti del giornalista di 'Repubblica' Paolo Berizzi, dalla loro nuova sede di Azzate in provincia di Varese (dopo la chiusura della sede di Caidate, nel 2017, a seguito dell’inchiesta della Procura di Busto Arsizio) hanno deciso di celebrare il capodanno con una locandina raffigurante quattro SS che brindano con una bottiglia di vino".

"Recentemente - continua Cenati - i nazisti della Comunità dei dodici raggi avevano esposto uno striscione oltraggioso sul Monte San Martino, dove si era svolta dal 13 al 15 novembre 1943 la prima battaglia contro l’occupazione nazifascista, che diede inizio alla lotta partigiana nel nord Italia. Ci chiediamo con profonda preoccupazione quali siano le ragioni per le quali da parte della magistratura e delle pubbliche autorità non si sia ancora provveduto a sciogliere questa pericolosa setta che, fra l’altro, inneggia alla lotta armata e che si contrappone ai principi della nostra Carta Costituzionale e alle leggi Scelba e Mancino. Il 27 dicembre di quest’anno ricorre il 75° anniversario della promulgazione della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. Il modo più significativo per celebrare questa importante ricorrenza sarebbe quello di mettere in atto le necessarie misure per sciogliere la setta nazista dei Do.Ra che offende la Memoria di coloro che furono perseguitati per la sola colpa di essere nati e di quanti si opposero alle nefandezze del nazifascismo".

Nell'autunno del 2021 i militanti di Do.Ra. avevano preso parte ai cortei contro vaccini e green pass. Diverse le denunce partite nei loro confronti, a cui non è sfuggito nemmeno il capo Alessandro Limido, per apologia del fascismo, manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. L'orientamento eversivo della comunità è dichiarato dai suoi stessi aderenti. Do.Ra., si legge sul suo sito, "si batte nel suo piccolo, per la rinascita dell'ordine naturale, ancorata senza nascondersi al fascismo e al nazionalsocialismo quali concezioni politiche che reggono i pilastri del mondo, scollegandosi dalle scorie della destra postbellica".

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