rotate-mobile
Cronaca Porta Magenta / Via San Vittore

"Esistenza orientata alle pulsioni sessuali": condanna aumentata a don Barin

L'ex cappellano di San Vittore, arrestato nel 2012 per violenza sessuale, condannato in appello a più di cinque anni di reclusione

L'ex cappellano di San Vittore, don Alberto Barin, è stato condannato in appello a cinque anni e quattro mesi di carcere per presunti abusi sessuali su alcuni detenuti, a cui chiedeva "favori intimi" in cambio di beni di piccolo valore come qualche sigaretta. Ora sono state pubblicate le motivazioni della sentenza. Per i giudici, la condotta del sacerdote è ancora più grave e riprovevole proprio per la posizione di cappellano del penitenziario, "incarico di pubblico servizio". E a causa del suo comportamento è derivato "discredito" al carcere di San Vittore.

Per i giudici, "l'intera esistenza del religioso è stata dedicata a irrisolte pulsioni sessuali", tanto da orientare il suo ufficio di sacerdote in carcere al "soddisfacimento della libido". Di qui gli "sfregamenti, toccamenti e baci in bocca" oggetto dell'inchiesta. Il sacerdote, 53 anni, era stato arrestato il 20 novembre 2012 per episodi che partivano dal 2008. In primo grado era stato condannato a quattro anni di reclusione. In appello la pena è aumentata sia per il riconoscimento dell'aggravante di abuso di autorità, sia per l'inclusione di episodi di violenza e abusi per i quali Barin era stato assolto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Esistenza orientata alle pulsioni sessuali": condanna aumentata a don Barin

MilanoToday è in caricamento