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Cronaca Duomo / Via Dante

Falsi matrimoni per permesso di soggiorno: allo sposo costava 10 mila euro

Sgominata una banda capeggiata da quattro fratelli marocchini dediti anche al traffico di droga

Organizzavano matrimoni combinati, in cambio di soldi, tra italiane e stranieri. A capo di tutto, una "banda" di quattro fratelli marocchini di cui due in Italia, a Lonate Pozzolo, e due in patria. Tutti e quattro fornivano un "pacchetto tutto compreso". Si occupavano di pubblicazioni, prenotazione della sala e perfino "affitto" di testimoni. E poi, naturalmente, la festa al ristorante e un appartamento per la residenza. Ma anche il nulla osta dal consolato.

Sono almeno 33 i matrimoni combinati durante i dodici mesi di indagini dei carabinieri, più altri venti "sospetti". I militari - tra l'altro - hanno "fermato in tempo" il matrimonio di una donna che aveva deciso di "seguire l'esempio" della figlia 23enne, che per un matrimonio combinato aveva intascato diversi soldi.

E veniva offerto anche il "servizio" di separazione con un avvocato, pagato 1.500 euro, perché ovviamente non si trattava di matrimoni d'amore. La banda era in grado di organizzare matrimoni a Busto Arsizio, Lonate Pozzolo, Ferno, ma anche Milano, Torino e Vercelli.

Per gli uomini marocchini il costo era tra gli 8 e i 12 mila euro, ma poi - secondo la ricostruzione de carabinieri - in "cassa" non restava tanto, perché si tratta pur sempre di un'organizzazione costosa da mettere in piedi. I quattro, tra l'altro, sono accusati anche di traffico di droga ed è possibile che, in qualche caso, i matrimoni siano serviti per fare ottenere il permesso di soggiorno in italia a complici del traffico stesso. In tutto sono state arrestate 23 persone.

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