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I funerali

L'ultimo saluto al motociclista Luca Falcon

I funerali dell'uomo morto in un incidente in Angola, durante una missione

La salma di Luca Falcon è rientrata in Italia e domenica 24 marzo alle 14 è fissato l'ultimo saluto con una cerimonia laica. Saranno celebrati al campo West Verona Rugby di Sona, in provincia di Verona, le esequie di Luca, il motociclista 35enne dal cuore buono, morto il 3 marzo in un incidente in moto stradale mentre era impegnato in una spedizione umanitaria in Angola. Luca era molto famoso e stimato in Brianza, terra di origine di sua moglie Giulia Trabucco che era nata a Monza, come scrive MonzaToday.

"Potervi finalmente dare questa data è stato il compito più straziante della mia vita - ha scritto Giulia sulla pagina Facebook dell'associazione Karma on the road, che aveva fondato con Luca -. Il dolore che sto provando è fuori dalla mia comprensione, ma ho fatto del mio meglio affinché Luca, il mio supereroe, tornasse il prima possibile. Dal 3 marzo non ho fatto altro che collaborare con l’ambasciata Italiana in Angola, con il Comune di Sona e con tutte le altre figure coinvolte nell’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie per riportarlo in Italia. Con l’aiuto di queste persone ce l’ho fatta e potremo finalmente dedicare una giornata a lui, per salutarlo come merita. Ho scelto questo posto perché il nostro balcone affaccia proprio su quel campo. Così, con tutti voi accanto, potremo davvero dire di averlo riportato a casa. Venite in moto, in aereo, a piedi, in macchina, in bici… Qualsiasi mezzo andrà bene… Saremo uniti per regalare a Luca una cerimonia indimenticabile". Giulia invita chi desidera partecipare all'ultimo saluto a segnalarlo con un commento sotto al post. 

L'incidente in moto nel 2016

Un destino crudele quello di Luca Falcon. Nel 2016 era rimasto vittima di un grave incidente stradale mentre era in sella alla sua moto. Il piede e la gamba sinistra erano distrutti; il gomito sinistro era gravemente compromesso e anche il naso e l’occhio destro erano danneggiati. È rimasto fermo a letto più di un anno: al suo fianco sempre l’adorata Giulia che non lo ha mai abbandonato. Luca ha dovuto sottoporsi a due anni di fisioterapie e quaranta interventi chirurgici. Poi nel 2019 l’amputazione della gamba sinistra. Ma di fronte a quella drammatica scelta Luca non si è arreso. Tutt’altro. In quel momento ha capito che malgrado la passione per la moto gli era costata cara, lui con quella moto avrebbe potuto fare del bene e restituire vita e dignità a tantissime persone. 

Il progetto di solidarietà in moto

Nasce così, insieme a Giulia, il progetto Karma on the road: quella di seminare del bene lungo la strada. E in questi anni Luca e Giulia non si sono mai fermati: la creazione dell’associazione, la sensibilizzazione riguardo ai problemi che le persone amputate devono affrontare che spesso diventano muri insormontabili quando si vive nei Paesi poveri del mondo. "Karma on the road desidera essere al fianco di chi vive la disabilità, ascoltare le loro storie e dialogare con le istituzioni - si legge sul sito Internet dell’associazione -. Vogliamo fare il possibile per trovare soluzioni concrete a problemi reali e spesso ignorati come, ad esempio, l’attuale assenza di un programma di Recupero e Riuso delle protesi in Italia e la grande carenza di questi dispositivi nei paesi in via di sviluppo". E poi quella missione nei Paesi del Terzo Mondo con il recupero e la donazione della protesi di arti usate e non più utilizzate da spedire nei Paesi più poveri, nei vari centri riabilitativi dell’Africa sub-sahariana. 

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