Macao chiede un riconoscimento giuridico
Nei prossimi giorni, forse il 20 settembre, si terrà un incontro aperto a tutti i soggetti interessati, sul tema della "città costituente"
Al termine del Summer Camp, Macao torna a chiedere un riconoscimento giuridico alle “forme e pratiche di legittimazione della cittadinanza attiva. Senza rientrare in meccanismi di affidamento e delega a soggetti pubblici o privati”.
I partecipanti del collettivo chiedono una riformulazione delle modalità di utilizzo dei beni comuni, e così “gestire lo spazio dell’ex Macello di viale Molise 68 come servizio capace di generare e ridistribuire risorse materiali e immateriali ai cittadini”. Al contrario “di ciò che altri soggetti, pubblici o privati, farebbero, promuovendo un diritto esclusivo ed escludente”.
A tal proposito nei prossimi giorni, forse il 20 settembre, si terrà un incontro aperto a tutti i soggetti interessati, sul tema della “città costituente”, a cui Macao ha invitato diversi comitati di quartiere, l’Arci, il Torchiera, il Baraonda e altre associazioni.
La destinazione d’uso sarà definita tramite un processo partecipativo, come Macao ha finora fatto. Quello che è evidente, secondo i partecipanti, è che Macao si è dimostrato “in grado di svolgere in autonomia una funzione pubblica che il Comune non ha le risorse economiche e materiali per fare”.
Riqualificare e restituire spazi alla città e ai cittadini, questo è quanto vogliono continuare a fare con un riconoscimento da parte delle istituzioni. Visto e considerato, aggiungono a sostegno della propria causa, “anche l’articolo 43 della Costituzione e quanto avvenuto a Napoli dove un esperimento simile è stato legittimato, con una delibera, e l’iter sta avanzando”.